Milano e la “beffa” del saluto romano a Campo X. Sala: “La città non merita questo”

Il blitz a sorpresa dell’estrema destra al Campo X di Milano dove, tradizionalmente, gli appartenenti all’ala di Lealtà Azione, Casa Pound e altri movimenti estremisti si radunano il 25 aprile per rendere omaggio ai caduti della Repubblica di Salò, ha assunto l’aria di una beffa per il capoluogo meneghino: la manifestazione, infatti, era stata vietata dal Comune in difesa della Liberazione. Esattamente 4 giorni dopo, invece, mentre il sindaco Beppe Sala è intento a commemorare la memoria di Enrico Pedenovi e del giovane Sergio Ramelli (militante Msi assassinato nel 1975) invocando “la pacificazione di tutti a dispetto delle posizioni diverse”, ecco che circa mille della destra più radicale si radunano sul luogo di sepoltura dei repubblichini, alzando il braccio destro nel saluto romano. E, poco dopo, altrettanti (circa 2 mila) si recano alla chiesa di Santi Nereo e Achilleo, salutando ancora a braccio teso.

Sala: “Denunciare i denunciabili”

Una manifestazione, dunque, non autorizzata, che ha violato la direttiva comunale di non inneggiare in ogni modo al fascismo in occasione della ricorrenza della Liberazione, nonostante lo svolgimento posteriore. Un atteggiamento che ha trovato, mentre le foto della dimostrazione viaggiavano fulminee sulla rete, la ferma condanna del sindaco Sala, memore dell’eroicità della città di Milano durante le ultime fasi della lotta al nazifascismo: “Milano non merita manifestazioni del genere, è città Medaglia d’oro alla Resistenza. Tutti quelli che sono denunciabili vanno denunciati, a prescindere dalla ultime sentenze”, ossia quelle riguardanti la dichiarazione di non reato riferita al saluto romano. Del resto, una manifestazione del tutto speculare, che ha coinvolto una cinquantina di persone, si è svolta anche a Cremona.

“Milano condanni”

Ma il sindaco di Milano ha anche precisato le ragioni della sua presenza alla commemorazione di Ramelli, facendo riferimento alla differenza che esiste tra l’invocare un dialogo ragionevole tra differenti posizioni e l’estremismo fanatico dell’apologia: “Bisogna distinguere tra la memoria, e per questo sono stato alla loro commemorazione, e l’apologia di fascismo: su questo voglio essere molto chiaro”. Resta fermo, comunque, sulla posizione di condannare quanto accaduto a Campo X e negli altri siti, milanesi e non, interessati dalla non autorizzata manifestazione “cameratesca”, chiedendo una condanna “ufficiale” anche da parte delle autorità del Consiglio comunale: “Vedremo chi lo farà e chi no”, ha concluso.