Mes, si decide dopo il voto del Parlamento

Finito il vertice a Palazzo Chigi sul Mes, con il diktat condiviso di rimandare ogni decisione a tempi migliori. I quali, più precisamente, arriveranno “dopo che il Parlamento si sarà pronunciato a partire dalle risoluzioni che saranno approvate l'11 dicembre, in occasione delle comunicazioni che il Presidente del Consiglio renderà in vista del prossimo Consiglio Europeo“. Una decisione che, a ogni modo, arriva in conformità ai punti 12 e 13 della risoluzione approvata il 12 giugno scorso, il secondo dei quali che specifica come il governo debba “sospendere la determinazione definitiva finché il Parlamento non si sia pronunciato”. Variabile che ha messo d'accordo la maggioranza, anche se non era presente Italia Viva: “Il Parlamento è sovrano – spiegano fonti del M5s – ed è un bene che si sia deciso di non dare nessuna luce verde fino a quando il parlamento non ne discuterà. È il Parlamento che parla per primo. Per noi tante cose nell'Unione Economica e Monetaria vanno riviste”.

L'attesa relazione

Tre ore di confronto concluse sostanzialmente con un rinvio che permetterà di tirare il fiato sulla discussione minata del Salva-Stati e concentrarsi su quelle che saranno le parole di Giuseppe Conte alla Camera, dov'è attesa la sua relazione. Un discorso che, stando alle parole dello stesso premier, non terrà conto della possibilità che a rimetterci possa essere la tenuta del governo, che Conte ha più volte ribadito essere salda. “Bene l'incontro di stasera sul Mes – ha commentato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, capodelegazione del Pd al governo – nessuna richiesta di rinvio all'Ue ma un mandato che rafforza il ministro Gualtieri a trattare al meglio l'accordo sul tavolo europeo già dal 4 dicembre. Ovviamente sarà poi il Parlamento a pronunciarsi definitivamente sulle decisioni assunte”. A questo proposito, si precisa, “in vista della prossima riunione dell'Eurogruppo del 4 dicembre 2019 il Governo affronterà il negoziato riguardante l'Unione Economica e Monetaria (completamento della riforma del Mes, strumento di bilancio per la competitività e la convergenza e definizione della road map sull'unione bancaria) seguendo una logica di 'pacchetto'“.