Meeting di Rimini: l’impegno di Gentiloni per il lavoro dei giovani

Dopo la Messa del vescovo Lambiasi durante la quale è stato letto il messaggio di Papa Francesco, entra nel vivo il tradizionale Meeting di Rimini organizzato da Comunione e Liberazione. Il discorso di apertura è stato tenuto dal premier Paolo Gentiloni che prima di tutto ha ricordato le vittime di Barcellona: “Noi siamo al fianco di questa città straziata che ha dato un messaggio di forza umana a tutta l’Europa” ha detto, prima di inviare “un abbraccio alle famiglie di Luca, Bruno e Carmela” le vittime italiane dell’attentato. “Non credo alla propaganda di questo o quell’altro sito propagandistico” ha poi aggiunto riferendosi alle minacce lanciate dall’Isis attraverso il web ma allo stesso tempo “nessun Paese, e tra questi l’Italia, può sentirsi al riparo” da eventuali attacchi terroristici.  “Daesh è stato sconfitto, ha perso la sua partita fondamentale, che era l’idea di trasformare in uno Stato la sua presenza terroristica, ma la sua minaccia continua e riguarda tutti” ha proseguito. “I terroristi non ci costringeranno a rinunciare alla nostra libertà: la difenderemo e lo faremo ringraziando chi ci garantisce di continuare a vivere liberi” ha affermato il presidente del consiglio esprimendo “sostegno” alle forze dell’ordine che garantiscono la sicurezza.

Migranti e ius soli

Inevitabili i riferimenti alle migrazioni e allo ius soli: “Il governo italiano non prende lezioni da nessuno su questioni migratorie – ha detto con forza – Questo governo è anche il governo che fa rispettare le regole e contribuisce alla stabilizzazione della Libia, e che incomincia a vedere risultati” ha aggiunto avvertendo che tuttavia “non siamo arrivati agli obiettivi, non facciamoci illusioni, ma la strada è giusta e su questa si continuerà”, ha affermato ricordando il calo del numero degli sbarchi registrato nelle ultime settimane. Il governo, ha poi aggiunto, “non deve avere paura di riconoscere i diritti e chiedere il rispetto dei doveri a chi è arrivato in Italia, e ancor più a chi vi studia”. Secondo Gentiloni anche in un’ottica di prevenzione e “contrasto alla radicalizzazione“, “la risposta non è nell’esclusione e nella negazione della realtà” che, al contrario, “alimenta l’insicurezza”.

Crescita e lavoro dei giovani

Sui temi economici, il premier ha sostenuto che “la crescita è finalmente tornata” ed è il “frutto dell’impegno di questi anni e delle riforme portate avanti dal governo Renzi, che noi portiamo avanti”. In quest’ottica “la sfida dei prossimi anni sarà la qualità della crescita, in termini di inclusione nel lavoro ed equità sociale. Faremo i passi giusti nella prossima legge di bilancio, che è la conclusione naturale di questa legislatura”. “Non sarà una legge facile, sarà una legge con interventi selettivi” ha spiegato Gentiloni, secondo il quale, “grazie al lavoro di questi anni e la manovra correttiva di primavera, la legge di bilancio consente alcune limitate misure per accompagnare la crescita”  e in particolare, “l’impegno che prendo è che nell’ambito di questi limiti, intendiamo concentrarci soprattutto sul lavoro dei giovani“.