Mattarella: “Sandro Pertini Padre della Repubblica”

Alfredino

Esattamente 40 anni fa, il 9 luglio 1978 veniva eletto nuovo Presidete della Repubblica italiana Sandro Pertini. Alessandro Giuseppe Antonio, detto Sandro, è nato a San Giovanni di Stella il 25 settembre 1896. E' stato un politico, giornalista e partigiano italiano. Fu il settimo Presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 1978 al 1985, secondo socialista (dopo Giuseppe Saragat) e unico esponente del Psi a ricoprire la carica. E' morto a Roma il 24 febbraio 1990.

L'omaggio di Mattarella

In ricordo dell'elezione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilasciato stamani una dichiarazione ufficiale.

“Dopo essere stato eletto con una maggioranza amplissima, il 9 luglio di quarant’anni fa Sandro Pertini assumeva la carica di Presidente della Repubblica – esordisce Mattarella – giurando fedeltà a quella Costituzione per la quale aveva combattuto e che lui stesso contribuì a elaborare”.

“L’elezione di Pertini – prosegue – avvenne in una delle stagioni più travagliate nella storia della Repubblica, mentre la società era attraversata da mutamenti profondi e l’attacco del terrorismo toccò il cuore delle istituzioni seminando morte tra uomini giusti servitori dello Stato. Il Presidente Pertini seppe interpretare i sentimenti di unità dei cittadini e mostrare a tutti, in primo luogo ai giovani, come solo salvaguardando e rafforzando i valori democratici sia possibile tenere insieme l’aspirazione alla libertà con quella alla giustizia sociale”.

“Pertini – prosegue – era stato Ufficiale dell’Esercito nella Grande Guerra. Da militante antifascista aveva conosciuto il carcere e l’esilio. Poi, con la sua tempra di combattente democratico, divenne uno dei più prestigiosi e autorevoli comandanti partigiani. Attraversata da protagonista la storia del ‘900, Pertini fu un Costruttore, un Padre della Repubblica”.

“Un uomo e uno statista coraggioso – ricostruisce il Capo di Stato – animato da forte passione politica e capace di cercare il bene comune, insieme a personalità e forze che rappresentavano idee diverse, perché il cammino verso il progresso richiede piena consapevolezza degli interessi dell’intera comunità.  Nel suo discorso di insediamento affermò di sentirsi 'tutore delle garanzie e dei diritti costituzionali dei cittadini', di essere 'Presidente di tutti gli italiani'. Con la sua testimonianza riuscì a dare un senso forte e attuale alla parola 'Patria' mostrandola come segno di identità e di unità verso ideali condivisi e universali, come quelli che il Presidente Pertini ebbe a indicare: 'Si svuotino gli arsenali, si colmino i granai'”. “Il suo esempio e il suo insegnamento – conclude Mattarella – costituiscono un contributo importante al patrimonio morale del nostro Paese”.