Mattarella: “L'Ue non è un comitato d'affari”

Non un comitato d'affari ma una comunità di valori: così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito l'Unione europea durante la sua visita a Berilno, dove ha incontrato il suo omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier. Un colloquio che, nel Castello Bellevue della capitale, si è incentrato su varie tematiche, tutte affrontate nell'ottica di una visione europea. Necessario, ha spiegato Mattarella, è “confrontarsi e dialogare per trovare insieme soluzioni condivise”, anche e soprattutto con “chi la pensa diversamente”: questa, ha detto, “è la chiave dell'Unione europea”. Ma l'incontro di Berlino è stato anche un'occasione per ribadire che “l’amicizia tra Italia e Germania è molto grande” e che “il rapporto fra i due Paesi è rassicurato in massima misura dalla presenza della collettività italiana sul territorio tedesco”.

Messaggio alla Gran Bretagna

Restando nell'atmosfera di un incontro a sfondo unitario, il Capo dello Stato ha fatto riferimento anche al Regno Unito e al clima di incertezza politica che sta accompagnando i concitati giorni successivi alla bocciatura del piano May da parte del Parlamento anglosassone. Per la Gran Bretagna, ha detto Mattarella, “abbiamo grande rispetto”, così come per la sua decisione di uscire dall'Unione. “La Gran Bretagna – infatti – rimane un Paese amico e alleato: chiediamo solo la chiarezza delle posizioni”. Una chiarezza che, a dire il vero, stanno cercando di trovare gli stessi parlamentari britannici che, nonostante il voto avverso, hanno confermato la fiducia alla premier che, ora, dovrà trovare una nuova quadra sul piano della discussione con l'Ue. Naturalmente, ha sottolineato Mattarella, l'uscita del Regno Unito dall'Unione è “motivo di rammarico” perché “noi sottolineiamo il valore dell'Unione Europea”.

La memoria

In vista della ricorrenza del 27 gennaio, giornata dedicata alla memoria delle vittime dell'olocausto, dalla Germania il Presidente della Repubblica lancia un monito affinché quanto accaduto negli anni del Secondo conflitto mondiale non si ripeta: “Lo scorrere del tempo affida sempre più a questi luoghi il cruciale compito di custodire la memoria della barbarie – ha scritto nel suo messaggio lasciato nel libro del memoriale di Berlino -, monito permanente affinché ciò che è accaduto non debba mai più ripetersi. Confido che le coscienze delle nuove generazioni possano trarre dalla visita a questo memoriale nuova e convinta ispirazione per un futuro migliore e libero da tali mostruose atrocità”.