Mattarella: “Accoglienza? L'Italia stia in prima linea”

E'un messaggio forte e chiaro quello che lancia il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della giornata mondiale del rifugiato. “I rifugiati ci ricordano ogni giorno, con forza, vicende di sofferenza, di discriminazione, di separazione da famiglie, terre e radici. Ciascun popolo, nella sua storia, è stato vittima di tragedie di questa natura. Le gravi difficoltà che affliggono popoli di regioni a noi anche molto vicine – ha dichiarato il Capo dello Stato – meritano un’attenta riflessione sulle cause di questi drammi e sulle risposte che richiedono”. 

Principio dell'accoglienza e Costituzione

Non ha usato giri di parole Sergio Mattarella per chiarire quale deve essere la posizione del nostro Paese sul tema dei migranti. “L'Italia, in prima linea nell’adempiere con costanza e determinazione ai suoi doveri di solidarietà, assistenza e accoglienza, vede l’alto impegno morale e giuridico di protezione verso coloro che fuggono dalle persecuzioni, sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, tra i principi fondamentali della nostra Costituzione”, ha dichiarato il Presidente della Repubblica. E ancora: “Le donne e gli uomini dello Stato rappresentano, per chi fugge da quelle condizioni, il primo volto amico, la mano tesa per un contatto umano e solidale“. Dunque: “Merita di essere ricordata la meritoria esperienza dei trasferimenti umanitari di rifugiati particolarmente vulnerabili che, grazie ai vari canali di collaborazione delle autorità con la società civile – cui va tutta la mia riconoscenza – consentono di trarre in salvo e condurre in Italia centinaia di beneficiari”. 

Il coordinamento con gli altri Paesi

Mattarella ha voluto anche precisare come sia importante la cooperazione fra tutte le nazioni interessate al fenomeno dei migranti. “La giornata odierna ci ricorda anche che nessun Paese è in grado da solo di rispondere a questa sfida. Il superamento della logica emergenziale e la definizione di risposte lungimiranti e sostenibili fondate sui principi di responsabilità e solidarietà, vanno concertati e condivisi dalla comunità internazionale e, anzitutto, a livello europeo, come sancito dai trattati”. Infine: “L’Unione deve essere protagonista per sviluppare una politica comune che riesca a mitigare i conflitti e sostenere le esigenze di sicurezza e sviluppo dei popoli più esposti alle crisi umanitarie, attraverso un partenariato strutturato con i Paesi e le comunità che ospitano rifugiati e richiedenti asilo. La preziosa opera dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati va affiancata da una vigorosa iniziativa internazionale in questa direzione”.