Marchionne in condizioni irreversibili

Starebbero peggiorando ancora le condizioni di Sergio Marchionne, ex ad di Fca e, da due giorni, ricoverato presso l'ospedale universitario di Zurigo, dove si è sottoposto il 27 giugno scorso a quello che sembrava un banale intervento a una spalla. Nella giornata di ieri il quadro clinico del dirigente si era sensibilmente quanto inaspettatamente aggravato, tanto che il consiglio di amministrazione dell'azienda si è visto costretto a nominare un nuovo amministratore delegato e, in giornata, a rendere noto che Marchionne non sarebbe tornato all'attività lavorativa. Ora, secondo quanto appreso dall'Ansa, il dirigente è ricoverato in terapia intensiva e le sue condizioni sono irreversibili.  Già ieri, in fase di nomina di Mike Manley, si era parlato di “complicazioni inattese durante la convalescenza post-operatoria, aggravatesi ulteriormente nelle ultime ore”.

La situazione

Al momento, dalle poche informazioni rivelate dall'Universitätsspital di Zurigo, la situazione sarebbe ormai a un punto critico. I medici, tuttavia, continuano a mantenere il più stretto riserbo sulla privacy del paziente (così come delle altre persone ricoverate) e la notizia del ricovero in condizioni irreversibili non è stata al momento confermata dal gruppo del quale Marchionne ha fino a pochissimo tempo fa ricoperto il ruolo di ad: “Non possiamo dare informazioni sui nostri pazienti”, avrebbero detto i medici ai giornalisti presenti. Nella struttura ospedaliera sarebbe presente tutta la famiglia del dirigente.

La lettera di Elkann

In mattinata, il presidente di Fca John Elkann aveva reso pubblica una lettera inviata ai dipendenti dell'azienda, sostenendo che l'ex ad non sarebbe più tornato al lavoro e ringraziandolo per quanto ha fatto per Fiat, spiegando che era stato “grazie al suo intelletto, alla sua perseveranza e alla sua leadership se siamo riusciti a salvare l’azienda”. Al contempo, Elkann si era augurato che, allo stesso modo con il quale era stato sostenuta la leadership di Marchionne, lo stesso sarebbe stato fatto con il suo sotituto, Manley: “Mike è stato uno dei principali protagonisti del successo di Fca e ha già al suo attivo una lunga lista di successi e obiettivi raggiunti. Sotto la sua guida, il marchio Jeep ha vissuto un periodo di profonda trasformazione che ha portato a una crescita senza precedenti, da poche centinaia di migliaia di unità all’anno a diversi anni di vendite record, gli ultimi quattro dei quali superando il milione di veicoli venduti… Sono certo che tutti voi fornirete il massimo supporto a Mike, lavorando con lui e con il team di leadership al raggiungimento degli obiettivi del piano industriale 2018-2022 con lo stesso impegno e la stessa integrità che ci hanno guidato fino a ora”.