Manovra: si avvicina la bocciatura europea

La Manovra si appresta ad essere bocciata. L'ennesima voce premonitrice negativa giunge già come una sentenza. Dopo la risposta del ministro dell'Economia alla lettera di chiarimenti inviata la settimana scorsa da Bruxelles, il Collegio dei commissari Ue che si riunisce a Strasburgo a margine della plenaria dell'Europarlamento, quasi certamente – riportano fonti citate dall'Agi – deciderà di rispedire a Roma una richiesta formale di modifica del progetto di bilancio: la Commissione darà parere negativo alla manovra italiana e chiederà all'esecutivo di presentare una “versione rivista” per consentire al Governo di riallinearsi alle regole europee, in particolare sugli obiettivi di deficit nominale e strutturale: sarebbe la prima volta che la Commissione boccia una legge di bilancio dell'Italia. Nel qual caso, a Palazzo Chigi avranno tre settimane per inviare un nuovo testo, su cui la Commissione si dovrà esprimere “quanto prima”. Se invece alla fine il governo decidesse di mantenere invariati i saldi della Manovra, si farebbe concreta la possibilità di un'apertura della procedura per deficit eccessivo per violazione della regola del debito.

L'Italia è la nuova Grecia?

“Parlare di 'nuova Grecia' è esagerato”, interviene il direttore generale del fondo salva-Stati Klaus Regling. L'Italia “ha certamente i suoi punti di forza: non ha mai perso l'accesso al mercato durante gli ultimi otto anni della crisi dell'euro, ha un avanzo delle partite correnti, un avanzo primario relativamente elevato, scadenze lunghe nel finanziamento del bilancio e alti risparmi interni“. Tuttavia, aggiunge il numero uno dell'Esm, la manovra italiana “non è certamente in linea con il Patto di stabilità” e “la sfiducia dei mercati riflessa nel mercato secondario ha un impatto molto rapido sui costi di rifinanziamento delle banche italiane. Secondo Regling, “i nuovi movimenti populisti fanno promesse costose agli elettori e causano insicurezza generale quando mettono in discussione le regole concordate dall'Ue: le incertezze economiche e politiche in Italia, assieme alla Brexit e alle crisi in alcuni mercati emergenti potrebbero anche avere un impatto negativo sullo sviluppo economico europeo”.