Manovra, Conte rassicura su Quota 100

Forse non tutto è perduto sul tema della Manovra. La brusca frenata che, qualche ora fa, aveva impedito il regolare svolgimento del Consiglio dei ministri previsto nella serata di ieri, secondo il premier Giuseppe Conte sarebbe uno scoglio superato: “Il Consiglio dei ministri approverà stasera la manovra complessa a cui stiamo lavorando”, ha detto intervenendo al Cnr. Una bella presa di posizione che ha anticipato di un'ora circa la riunione tecnica a Palazzo Chigi con il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, nella quale definire gli ultimi ritocchi a un testo che, solo una mezza giornata prima, aveva quasi provocato la spaccatura della delicata maggioranza giallorossa. Ed è lo stesso premier che, dopo l'ottimismo circa l'approvazione, mette in chiaro l'intento dell'esecutivo su uno dei temi cardine della Legge di bilancio 2019 che, nelle intenzioni, resterà tale anche in quella che verrà: “Vogliamo conservare Quota 100, perché questo è l'indirizzo politico. Si è ragionato sulle finestre di uscita, ma nulla è stato ancora deciso. Quota 100 comunque rimane, questo senz'altro”.

Nodo Iva

L'Italia deve quindi accelerare. Il vertice di Palazzo Chigi servirà a mettere tutto a posto, conti e diatribe, per avere in serata un documento completo da inviare a Bruxelles in tempo utile per l'approvazione che, per essere ottenuta, dovrà assicurarsi dell'esaustività delle misure che l'esecutivo intende inserire in quella che sarà la Legge di bilancio definitiva. Un obiettivo non certo da poco vista l'esperienza di un anno fa ma che, con i vari tasselli inseriti al posto giusto, potrebbe non essere così complicato. Va trovata però un'intesa su alcuni punti chiave: “Il diktat è sull'Iva – ha detto Luigi Marattin, di Italia Viva -, sul resto discutiamo tranquillamente, senza che ogni nostra idea sia vista come un ricatto, ma anche senza che sia vista come una ricerca di visibilità”. Iv però precisa: “Se ci fosse l'abolizione immediata siamo assolutamente disposti a prenderci carico delle poche persone che hanno già firmato accordi per uscire dal mercato del lavoro contando su Quota 100, ma se si interviene adesso queste persone, che non verranno lasciate sole, non sono tante. Se invece si lascia scorrere Quota 100 così com'è si crea il burrone Salvini“.

Decreto fiscale

Se sul tema Quota 100, a ogni modo, era stato chiaro già Luigi Di Maio, con una nota diramata poco prima del vertice chiaritore, nella quale spiegava che “è evidente che l'esecutivo non potrebbe mai sostenere un aumento delle tasse e men che meno un altro colpo ai pensionati con l'abrogazione di Quota 100”, il vero nodo potrebbe rivelarsi il decreto fiscale. Il Mef ha annunciato una proroga per i pagamenti delle partite Iva, mossa che dovrebbe assicurare le coperture con uno spostamento degli incassi di 3 miliardi al 2020. Tre miliardi, stessa cifra di copertura che sarebbe destinata al cuneo fiscale.