La ripresa inizia da Milano

Svolta positiva per la produzione manifatturiera lombarda nel terzo trimestre: +1,1% la produzione industriale e +0,9% quella artigiana rispetto ai tre mesi precedenti. Anche il dato su base annua è positivo per entrambi i comparti: +0,8% l'industria e +1,9% l'artigianato. Il dato medio dei primi tre trimestri dell'anno rimane quindi positivo (+0,3% l'industria e +0,6% l'artigianato), ma l'intensità delle variazioni è decisamente inferiore alle medie annue dello scorso anno (+3% l'industria e +1,9% l'artigianato). L’inattesa crescita emerge dalla “Analisi congiunturale industria manifatturiera in Lombardia” realizzata da Confindustria Lombardia, Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia in collaborazione con le associazioni regionali dell'artigianato: Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai. 

Innovare favorisce una crescita a due cifre

Le aziende con una cultura innovativa “hanno più probabilità di raggiungere una crescita a doppia cifra”, attesta una ricerca di Microsoft rilanciata dall’Ansa, secondo cui il 22% dei manager italiani delle aziende più innovative si aspetta una crescita a due cifre nel corso dei prossimi cinque anni, contro il 7% delle aziende meno innovative. Dall'indagine, che per l'Italia ha coinvolto oltre 500 impiegati e 110 manager, si rileva che il 95% delle aziende italiane è stata recentemente coinvolta in un processo d'innovazione, in primis di natura tecnologica (54%). “Tra le sfide che le organizzazioni del nostro Paese hanno dovuto affrontare – spiega Microsoft – spicca proprio l'assenza di un'adeguata cultura tecnologica (50%), seguita dalla difficoltà di un vero cambiamento culturale (35%), due istanze strategiche per il successo di qualsiasi progetto di trasformazione digitale».  Le aziende innovative riescono inoltre ad attrarre e trattenere più facilmente i talenti: la maggior parte dei lavoratori di queste società (90%) intende restare in azienda, rispetto al 62% di chi lavora in organizzazioni con una cultura meno innovativa e che vede maggior turnover”.

Trasformazione digitale

Torna a crescere la domanda estera per le imprese industriali: +1,4% trimestrale. Ma peggiorano le aspettative, tutte con saldi negativi. Il focus di approfondimento sulle tematiche di Impresa 4.0 e tecnologie digitali conferma quindi il percorso di crescita intrapreso dalle imprese lombarde per la trasformazione digitale, ma evidenzia i limiti del tessuto produttivo nel gestire questa transizione. Cresce il grado di implementazione delle tecnologie 4.0 ma non altrettanto il livello di conoscenza, con segmenti di imprese che non hanno consapevolezza della trasformazione in atto. Aumenta infine la richiesta di consulenza specialistica, ma diminuisce quella di formazione del personale, soprattutto tra le piccole imprese.

660 mila imprese nel Lazio

Intanto Lorenzo Tagliavanti è stato riconfermato presidente di Unioncamere Lazio. Si è svolta questa mattina la riunione del Consiglio che ha rieletto alla presidenza, con voto unanime, Tagliavanti, attuale presidente della Camera di commercio di Roma. Il mandato è triennale. “Ringrazio tutti i consiglieri camerali venuti da tutto il Lazio per la stima e la fiducia dimostrate e, soprattutto, per l’unità con cui si è decisa la mia conferma alla guida di Unioncamere Lazio. Un’unità di intenti e di visione – afferma Tagliavanti – particolarmente importante in una fase complessa come quella che stiamo vivendo. Il sistema regionale delle Camere di commercio è chiamato ad affrontare una difficile realtà, economica e sociale, e farlo senza divisioni è fondamentale. Il Lazio conta oltre 660mila imprese registrate ed è da qui che dobbiamo partire per affrontare e contrastare una crisi economica che non è finita e un rigurgito della criminalità che preoccupa tutto il sistema camerale regionale. Per vincere queste sfide abbiamo bisogno di lavorare assieme alle altre Istituzioni e, in particolare, alla Regione Lazio che per noi rappresenta un partner strategico”.

10° Giornata delle Pmi

L’appuntamento con la decima edizione della Giornata Nazionale delle piccole e medie imprese (Pmi), organizzata da Piccola Industria Confindustria in collaborazione con le associazioni del sistema, è fissato per venerdì 15 novembre. Quest’anno saranno quasi 1.300 le aziende coinvolte e oltre 46mila i protagonisti delle visite e degli incontri dedicati a studenti e insegnanti delle scuole medie e superiori, ma aperti anche ad amministratori locali e giornalisti. Negli ultimi dieci anni le piccole e medie imprese di Confindustria hanno aperto le loro porte a quasi 350mila ragazzi per raccontarsi, per mostrare alle nuove generazioni cosa significa fare impresa e con quale impegno, passione e dedizione vengono realizzati i prodotti o i servizi che arrivano sul mercato. Dal 2010, anno in cui il presidente Vincenzo Boccia ideò la manifestazione mentre era alla guida della Piccola Industria, ad oggi il numero delle aziende coinvolte è quadruplicato.

Piccola industria

“Il Pmi Day per noi rappresenta un momento di incontro fondamentale – spiega a LaPresse Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria – in cui le aziende si aprono per accogliere e farsi conoscere, per mostrarsi come realtà in cui la tradizione si fonde con l'innovazione, la tecnologia con il saper fare. Quest’anno celebriamo dieci anni di incontri e iniziative per dare concretezza al primo articolo della nostra Costituzione che vede il lavoro come elemento fondante della nostra Repubblica. Lavoro che significa creatività, impegno, dedizione e responsabilità. Manifestazioni come questa sono centrali per creare e rinsaldare quel ponte tra scuola e lavoro, tra istruzione e industria. Permettono ai giovani di toccare con mano cosa sia un'impresa e come nelle imprese possano vedere valorizzato il loro talento, crescere e realizzarsi”. L’iniziativa, curata da Stefano Zapponini, coordinatore nazionale del Pmi Day Piccola Industria, è inserita nella XVIII Settimana della Cultura d’impresa, organizzata da Confindustria e nella Settimana Europea delle Pmi promossa dalla Commissione Europea.