La Manovra al Quirinale, ecco cosa cambia

Dopo la nuova rifinitura (e la bocciatura di Bruxelles), il testo della Manovra torna al Quirinale per essere passato al vaglio dal Presidente della Repubblica. Come previsto, la nuova Legge di bilancio presenta alcune differenze rispetto al testo precedente, con la sostanziale differenza portata dall'assenza del fondo per la famiglia (sostegno a natalità, maternità e paternità come argine alla crisi demografica): la nuova bozza, infatti, non presenta la misura che incrementava gli stanziamenti di 100 milioni all'anno dal 2019, come invece era stato previsto nelle precedenti versioni bocciate dall'Ue. Cambia anche la voce delle spese militari, con un taglio di 60 milioni di euro nel 2019 e ulteriori 531 nell'arco temporale tra il 2019 e il 2031. Previsto un piano di risparmio di 3,9 milioni anche per i crediti di imposta.

Le novità

Il nuovo testo della Manovra contiene in totale 108 articoli (il precedente ne aveva 115) racchiusi in 77 pagine, ultimate durante il consiglio fiume di questa notte: “La Legge di bilancio a cui abbiamo lavorato fino a ieri notte – ha scritto su Twitter il premier Giuseppe Conte – ha ricevuto la bollinatura della Ragioneria dello Stato ed è stata inviata al Quirinale. Stiamo lavorando per far crescere il nostro Paese, avanti così”. Importante il capitolo dedicato a Investitalia, una sorta di centrale operativa degli investimenti pubblici e privati. Dell'ente si parla nell'articolo 18, dove viene indicata come “una Struttura di missione per il supporto alle attività del Presidente del Consiglio dei ministri di coordinamento delle politiche del governo e dell'indirizzo politico e amministrativo dei ministri in materia di investimenti pubblici e privati”. Investitalia, si precisa, “opera alla dirette dipendenze del presidente del Consiglio anche in raccordo con la Cabina di regia Strategia Italia”. Per quanto riguarda i fondi, la dotazione è di 25 milioni di euro dal 2019. Previsto anche un incremento del personale dei licei musicali di 400 posti “a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020”. L'articolo 76, l'ultimo della nuova bozza, prevedrebbe (secondo le prime indiscrezioni trapelate) la riduzione dei trasferimenti alle Regioni che non si adegueranno al taglio dei vitalizi entro 4 mesi dall'approvazione della Legge di bilancio. L'approdo in Aula è previsto tra il 29 e il 30 novembre.