La Lega vuole un incontro con Mattarella

Sembra destinato a far discutere ancora a lungo il pronunciamento della Cassazione sulla questione dei fondi della Lega i quali, secondo i giudici, vanno sequestrati fino alla somma di 49 milioni di euro perché provenienti da una truffa allo Stato per la quale sono stati condannati in primo grado l'ex leader Umberto Bossi e il cassiere Belsito. Il Carroccio, infatti, avrebbe deciso di richiedere un incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non appena tornerà dal suo viaggio nelle Repubbliche baltiche. Il polverone era stato sollevato già nella serata di ieri, quando Salvini aveva parlato di “sentenza politica” nei confronti della Lega, annunciando di fatto battaglia sia sull'accusa principale sia sulle modalità di messa in atto della sentenza. Per il vicepremier e ministro dell'Interno, “si tratta di un gravissimo attacco alla democrazia per mettere fuori gioco per via giudiziaria il primo partito italiano. Un'azione che non ha precedenti in Italia e in Europa”.

Pressioni dem

Il clima all'interno del Carroccio continua a essere tranquillo, con la dirigenza convinta delle sue ragioni e della natura politica di quanto sta accadendo, che mira a impediere alla Lega “di lavorare ed esistere”. Nel frattempo, la possibilità di un coinvolgimento del Presidente della Repubblica ha iniziato a suscitare le reazioni delle altre forze politiche, prima fra tutte il Partito democratico: “Se fossero confermate le pressioni della Lega per chiedere un incontro nientemeno che al presidente Mattarella sulla sentenza della Cassazione – ha detto il deputato dem Michele Anzaldi -, saremmo di fronte a un caso grave e senza precedenti di invasione delle competenze costituzionali: che c'entra tirare il ballo il presidente della Repubblica con una sentenza giudiziaria, peraltro del massimo organo della nostra giurisdizione?”. E Anzaldi insiste, rammentando i difficili giorni della crisi istituzionale che ha preceduto la formazione del nuovo governo: “Abbiamo già assistito all'assalto di Di Maio e del Movimento 5 stelle contro il Colle durante i giorni della formazione del Governo, il Quirinale deve essere tenuto al riparo da questioni che nulla hanno a che vedere con le sue prerogative. E' opportuno che sia il vicepremier e leader della Lega Salvini, sia il presidente del Consiglio Conte smentiscano un'intenzione del genere”.

Martina: “Restituiscano i soldi”

Ancora più duro l'affondo del segretario del Pd, Maurizio Martina: “La Lega e il suo leader rispettino le sentenze come ogni comune cittadino deve fare ogni giorno e restituiscano i soldi pubblici agli italiani”. Parole pronunciate dall'ex ministro al termine della cerimonia d'inaugurazione del circolo di Secondigliano, a Napoli: “Stiamo parlando di una cifra enorme, quei 50 milioni di euro pubblici sono uno scandalo nazionale”. E sui Cinque stelle: “C’è un assordante silenzio grillino in queste ore sui 50 milioni di euro pubblici che la Lega deve restituire agli italiani. Dove sono i tromboni della morale a cinque stelle? Sono in silenzio perché per loro il potere è più forte della verità ora”.