Sea Watch, Salvini: “Ok a sbarco se non restano in Italia”

Matteo Salvini apre allo sbarco dei 47 migranti della Sea Watch 3, a condizione che “prendano la via dell'Olanda, che ha assegnato la bandiera alla Sea Watch, o della Germania, Paese della Ong. In Italia abbiamo già accolto, e speso, anche troppo”.

La situazione

Intanto la nave resta isolata. Vietato avvicinarsi per un raggio di mezzo miglio, ordina la Capitaneria di porto di Siracusa. E i naufraghi soccorsi il 19 gennaio scorso davanti alla Libia continuano a restare in attesa. Non si scende. Sono invece riusciti a salire gli esponenti del Pd Matteo Orfini e Maurizio Martina che presenteranno un esposto in procura contro la “detenzione illegale” dei naufraghi. I due sono finiti però a loro volta tra gli indagati. “Ci contestano la violazione di un dispositivo di polizia, noi riteniamo di non aver violato alcuna legge e che quello che abbiamo fatto è nelle prerogative parlamentari”, affermano. La prefettura ribatte sostenendo di non aver autorizzato “alcun accesso alla nave, né ha il potere di farlo” ai parlamentari, aggiungendo che questi “sono stati informati del divieto e delle eventuali conseguenze di legge“.

Il pm

Per quanto riguarda una possibile “via giudiziaria” alla soluzione del caso, il procuratore siracusano Fabio Scavone per ora non si muove. Non c'è nessun indagato, assicura. E smonta anche le presunte “prove” contro il comandante che avrebbe messo a rischio la vita dei migranti soccorsi per essersi diretto verso l'Italia invece che in Tunisia durante una tempesta: nessun reato, spiega il pm, ha scelto la rotta che riteneva più sicura. E neppure è ravvisabile il delitto di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Scavone conferma invece i dubbi espressi dal ministro sull'età dei minorenni (sarebbero 13, secondo la ong). “Non hanno nessun documento con sé – rileva – quindi è un profilo da verificare“.