La Camera a un passo dall'ok

Manca davvero poco (3 articoli per la precisione) affinché la Camera dia l'ok alla riforma sulla Legittima difesa, mantra della lega e del Centrodestra che tanto hanno premuto affinché diventasse legge. L'Aula riprenderà il voto di dieci emendamenti in mattinata, per poi procedere con le dichiarazioni di voto e, infinte, la votazione conclusiva. Sarà necessario, però, un ritorno a Palazzo Madama, visto l'errore commesso in precedenza sulle coperture finanziarie, poi risolto dall'emendamento arrivato in Commissione. Per quanto riguarda i contenuti della riforma, i dettami sono noti: legittima difesa sarà nel caso in cui sopraggiunga “uno stato di grave turbamento”. Con questa nuova normativa, sarà legittimo difendersi anche nel caso vi sia la sola “minaccia dell'uso delle armi” nei confronti dell'aggredito.

Il testo

Inoltre, si legge nel testo, “nei casi previsti dall'articolo 614primo e secondo comma, sussiste sempre il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere: a) la propria o la altrui incolumità; b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d'aggressione”. E ancora: “Le disposizioni di cui al secondo e al terzo comma si applicano anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all'interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale”. Terzo punto: “Nei casi di cui al secondo e al terzo comma agisce sempre in stato di legittima difesa colui che compie un atto per respingere l'intrusione posta in essere, con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone”.

La critica dem

Nonostante il testo “blindato” (nessun emendamento dalla maggioranza, nemmeno dai pentastellati) non sono mancate le critiche alla proposta leghista, specie da quanti vedono nella riforma un possibile effetto collaterale di giustizia fai da te: “Sulla Legittima difesa – ha detto il deputato dem Emanuele Fiano – si sta consumando alla Camera una doppia prova politica. La Lega testa la tenuta dei Cinque Stelle su temi che in passato i grillini avrebbero considerato invotabili, e contemporaneamente Forza Italia prova a richiamare, su un tema che sente proprio, la Lega di Salvini all'antica alleanza di origine. In entrambi i casi le prove delle vecchie e nuove alleanze passano sopra il merito di quello che si sta approvando. Un insulto alla civiltà giuridica del nostro Paese che produrrà l'obbrobrio della 'difesa sempre legittima' in barba ai principi della discrezionalità dell'azione giudiziaria e del ruolo della magistratura”.