Inverno 2018, l'esperto: “Ecco come sarà…”

Un autunno estremo all'esito di un'estate anomala. Una prima fase di caldo, quasi che il tempo volesse “scusarsi” per l'agosto decisamente bagnato, seguito da una lunga fase perturbata, caratterizzata da violente piogge e venti. E l'inquietudine cresce, a poco più di un mese dall'inverno. Come sarà il nostro Natale? La stagione sciistica sarà favorevole? Domande che abbiamo rivolto a Daniele Parolin, de iLMeteo.it

L'Italia si lecca le ferite dopo la straordinaria ondata di maltempo, che ha provocato danni ingenti e vittime. Si è trattata di una “risposta” meteorologica alla lunga fase stabile di settembre e delle prime settimane di ottobre?
“Pur esistendo periodi di siccità e caldo seguiti da fasi piovose, che servono a riequilibrare il contributo idrico, non possiamo parlare di compensazione meteorologica. L'ondata di maltempo delle ultime settimane ha rappresentato un evento eccezionale, unico”.

Cosa l'ha provocata? 
“Un centro di bassa pressione particolarmente profondo ha raggiunto il Piemonte e le Alpi occidentali. Contemporaneamente sulle Alpi orientali c'era una situazione completamente diversa, caratterizzata da una pressione molto più alta. L'elevata differenza fra le due pressioni – alta e bassa – ha generato forti venti: lo scirocco che ha provocato le mareggiate, comprese quelle in Liguria, e quelli che hanno attraversato Triveneto, Cadore e Bellunese, che hanno raggiunto anche i 180/190 chilometri orari”. 

Non è mancato, infatti, chi ha parlato di uragano…
“L'intensità dei venti poteva ricordarlo ma non si è trattato né di un uragano, né di una tromba d'aria. E' stata la differenza tra pressioni a generare i venti, cui si è aggiunta la conformazione delle zone colpite, caratterizzate da valli, che ne ha aumentato la potenza”. 

Oggi la situazione sembra più stabile, il peggio è alle spalle?
“E' previsto l'avanzamento un campo di alta pressione dal Nord Africa che si posizionerà sull'Italia, saldandosi all'anticiclone già presente da diversi giorni sull'Europa Orientale. Questo porterà a una fase soleggiata per almeno 7/8 giorni, accompagnate da nebbie sulle principali pianure dello Stivale”. 

Nonostante pioggia e vento le temperature si sono mantenute alte, ora lei parla di una “Estate di San Martino” piuttosto lunga. Il freddo sembra l'unico assente in questo valzer meteorologico… 
“La prima irruzione di aria fredda dalla Russia è attesa per fine novembre. Questo farà tornare le temperature nella media del periodo, visto che oggi siamo sopra di circa 2/3 gradi e la prossima settimana potremmo addirittura arrivare a 5/6…”.

Sarà un “bianco Natale” dunque…
“In realtà le previsioni stagionali del Centro europeo dicono altro: a dicembre le temperature dovrebbero tornare sopra la media ed è quindi possibile che il Natale sia mite, seguendo il trend degli ultimi anni. Ciò non esclude occasionali irruzioni fredde che potrebbero portare neve sulle Alpi a quota 1.400/1.500 metri. Si tratta però, voglio sottolinearlo, di previsioni di lungo periodo, con una percentuale di attendibilità del 20/30%”. 

Se fosse confermato sarebbe un pessima notizia per chi sta prenotando le settimane bianche in quel periodo…
“E' a rischio soprattutto la partenza della stagione sciistica, normalmente fissata intorno all'8 dicembre. Le nevicate non saranno così abbondanti da coprire le piste e sarà necessario, probabilmente, intervenire in modo artificiale”. 

Quale allora il periodo migliore? 
“Io prenoterei a gennaio o febbraio. Il Centro europeo ci dice che nei primi due mesi del 2019 le temperature saranno nella media del periodo. Con un clima relativamente freddo saranno probabili eventi nevosi anche in pianura”. 

Un nuovo burian è possibile?
“Sì anche se si tratta di un evento piuttosto raro”

Le ho fatto questa domanda perché lo scorso anno ci avete spiegato che quell'improvvisa ondata di freddo è stata in parte responsabile dell'estate piovosa appena trascorsa…
“Lo scorso anno il vortice polare, un enorme serbatoio di aria fredda presente sull'Artico, si è spaccato in due. Al suo posto è subentrato un anticiclone che ne ha spinto una parte del vortice verso l'Europa, provocando Burian. Il fenomeno ha sconvolto gli equilibri atmosferici con conseguenze che abbiamo visto in estate e in questo inizio di autunno. Nel 2019 è probabile che la situazione torni a stabilizzarsi. E, in effetti, le prime previsioni di dicono che, partire da marzo, le temperature potrebbero essere sopra la media. Di conseguenza, ma siamo nel campo delle ipotesi, è possibile che la prossima estate sarà particolarmente calda”.