In migliaia ai cortei di Libera

Diverse decine di migliaia a Padova, più di 30mila a Brindisi, altre numerose marce si svolgono in tante città italiane oggi, nella Giornata della memoria delle vittime di mafia, organizzate da Libera.

Padova

Nella città veneta il corteo è partito alle ore 9. Tra i tanti cittadini, associazioni, sindacati, onlus presenti sfilano anche don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, il prefetto di Padova Renato Franceschelli, il segretario della Cgil Maurizio Landini e il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. La manifestazione si conclude alle 12 in Prato della Valle, dove vengono letti i nomi delle circa 1000 vittime innocenti della mafia. Secondo le forze dell'ordine a partecipare alla manifestazione sono oggi 30mila persone

Brindisi

E sono almeno 5mila le persone che partecipano alla marcia che si tiene a Brindisi. Il corteo è partito dal tribunale e si conclude in piazza Santa Teresa. In prima fila i familiari delle vittime pugliesi di mafia, come Pinuccio e Lella Fazio, genitori di Michele, ucciso a Bari nel 2001, e Angelo Mizzi, fratello di Giuseppe, anch'egli ucciso a Bari. Accanto a loro ci sono, tra gli altri, le vedove dei fratelli Luigi e Aurelio Luciani, uccisi nell'agosto 2017 a San Marco in Lamis, e i genitori di Gaetano Marchitelli, che a quindici anni morì in un regolamento di conti a Bari. E poi i parenti di Nicola Ruffo, il ferroviere ucciso dai rapinatori a Bari nel 1974, e i familiari del piccolo Domenico Petruzzelli, morto nella strage di Palagiano di cinque anni fa.
Come spiega FoggiaToday, “per la prima volta, nell'elenco delle vittime ci sono anche i nomi delle vittime del caporalato. A partire dalle cinque braccianti di Ceglie Messapica (la più giovane aveva solo 16 anni) morte tra il 1980 e il 1991, morte mentre viggiavano accalcate sui mezzi che le conducevano verso i campi. Morti simili a quelle dei braccianti di origini africane morti la scorsa estate in una strada del Foggiano. Anche i loro nomi saranno menzionati.

Catanzaro e Novara

Corteo anche a Catanzaro, dove è presente don Ennio Stamile, referente di Libera in Calabria. “Il grido di libertà e giustizia di questi giovani deve essere anche il nostro – ha spiegato il sacerdote -, speriamo che si risveglino le coscienze e tutti quanti ci possiamo impegnare quotidianamente per sconfiggere questo male che è la 'ndrangheta“. Molto partecipata anche la manifestazione di Novara, con molti giovani delle scuole, con l'obiettivo – si legge su Novara Oggi – di accendere i riflettori su un territorio di passaggio, quello novarese, crocevia di diversi interessi criminali.