Il Salone dell'auto lascia Torino per Milano

Come tutte le decisioni non può non essere portatrice di reazioni e conseguenze,ma questa ha lasciato e continuerà a lasciare il segno. Stiamo parlando dell'annuncio fatto dagli organizzatori del Salone dell'Auto, che in vista della sesta edizione hanno optato per uno spostamento di sede. Infatti dall'anno prossimo la rassegna non verrà più disputata a Torino, bensì a Milano. 

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“Seguendo la notra vocazione innovativa – ha dichiarato il presidente della kermesse, Andrea Levy – abbiamo scelto per il 2020 di organizzare la 6ª edizione in Lombardia in collaborazione con Aci. Sarà un grande evento internazionale, all'aperto e con una spettacolare inaugurazione dinamica a Milano il 10 giugno 2020″. E ancora: “Ringraziamo la Città di Torino per aver collaborato in questi 5 anni alla creazione di un evento di grande successo, capace di accendere sulla città i riflettori internazionali”. Inevitabile l'evidente manifestazione di scontento evidenziata dalla sindaca del capolugo piemontese Chiara Appendino: “Sono furiosa per la decisione del comitato organizzatore del Salone dell'Auto di lasciare Torino dopo cinque edizioni di successo. Una scelta che danneggia la nostra città, a cui hanno anche contribuito alcune prese di posizione autolesioniste di alcuni consiglieri del Consiglio comunale e dichiarazioni inqualificabili da parte del vicesindaco”. “Senza sottrarmi alle mie responsabilità – conclude Appendino – mi riservo qualche giorno per le valutazioni politiche del caso”. A stretto giro di posta arriva la replica del vicensindaco Guido Montanari: “Per giustifcare scelte già assunte, la mia posizione è stata travisata. Comprendo lo sconcerto e il disappunto della Sindaca e mi scuso per aver dato pretesto a polemiche strumentali”. Per uno strano scherzo del destino, la decisione degl organizzatori del Salone dell'Auto giunge in contemporanea al lancio, da parte di Fca, della 500 elettrica nello stabilimento di Mirafiori. Un investimento complessivo da 700 milioni di euro, in grado di sfornare 80mila vetture a partire dal secondo trimestre del 2020.