IL PRESIDENTE DELLA CORTE DEI CONTI: “LA SPENDING REVIEW E’ UN PARZIALE INSUCCESSO”

“La Corte dei conti ritiene che il parziale insuccesso o, comunque le difficoltà incontrate dagli interventi successivi di revisione della spesa (spending review ndr) siano anche imputabili a una non ottimale costruzione di basi conoscitive sui contenuti, sui meccanismi regolatori e sui vincoli che caratterizzano le diverse categorie di spesa oggetto dei proposito di taglio”. Sono le parole che ha pronunciato oggi il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, nel corso del suo discorso all’inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura, dove ha partecipato il preseidente della Repubblica Sergio Mattarella e, tra glialtri, il ministro Pier Carlo Padoan, Graziano Delrio e Stefania Giannini.

“Nel periodo successivo all’esplosione della crisi mondiale la dinamica della spesa pubblica in Italia ha subito una netta decelerazione rispetto alla continua e sostenuta espansione che aveva contrassegnato l’interno arco degli anni 2000 – ha ricordato Squitieri -. Questo ha generato, nel dibattito di politica economica, proposte di razionalizzazione che non offrono più scorciatoie percorribili in direzione di un’efficace spending review e che sembrano porre solo sullo sfondo il tema essenziale dell’interrelazione tra spesa pubblica e qualità dei servizi resi alla collettività, in nome della priorità assegnata all’obiettivo di riequilibrio dei conti”.

“Dai tagli operati – ha sottolineato il presidente – è derivato un progressivo offuscamento delle caratteristiche dei servizi che il cittadino può e deve aspettarsi dall’intervento pubblico cui è chiamato a contribuire”. Per la Corte “le difficoltà incontrate dagli interventi successivi di ‘revisione della spesa’ sono anche imputabili ad una non ottimale costruzione di basi conoscitive sui contenuti, sui meccanismi regolatori e sui vincoli che caratterizzano le diverse categorie di spesa oggetto dei propositi di taglio”.

Inoltre Squiteri ha sottolineato come, con le due ultime leggi di Stabilità, “l’obiettivo esplicito del governo è stato quello di puntare al consolidamento della ripresa economica, ancora troppo fragile, attraverso interventi mirati di sostegno della domanda interna di consumo e di investimento, finanziati anche in disavanzo, ma nel rispetto del profilo di graduale riduzione del rapporto indebitamento/Pil e del debito pubblico”.

“In tema di attività contrattuale, terreno considerato ad alto rischio dalle normative sulla prevenzione della corruzione, rammento che la Corte dei Conti e Anac – ha detto Squitieri – hanno sottoscritto, nel maggio 2015 uno specifico protocollo di intesa per coordinare le azioni dei due istituti. In particolare nell’intento di contribuire ad arginare un meccanismo criminale che, per numero di soggetti coinvolti e dispersione di risorse pubbliche, si riflette negativamente sull’economia nazionale, è stata prevista l’adozione di iniziative comuni, quali l’individuazione e la condivisione di indicatori di illeciti, ottimizzando l’utilizzo dei sistemi informativi”.