Il nuovo scontro Lega-M5s è sulla vita nascente

Tav, Via della Seta, Congresso delle Famiglie di Verona, ora anche vita nascente. Al dizionario dei termini divisivi all'interno della coalizione di governo, se ne aggiunge in queste ore uno nuovo. Sono ancora una volta i temi etici a sancire le profonde differenze che esistono tra Lega e M5s. Motivo del contendere è una proposta di legge del Carroccio per rendere adottabili i concepiti, un modo per arginare l'aborto.

La legge

Sono una cinquantina i deputati leghisti (primo firmatario Alberto Stefani) che hanno firmato la legge che si pone l'obiettivo di contrastare l'applicazione della legge 194 “quale strumento contraccettivo”. “Gli aborti legali – si legge nella presentazione della proposta – effettuati dal 1978 ad oggi, sono circa 6milioni, senza contare le 'uccisioni nascoste' prodotte dalle pillole abortive e dall’eliminazione degli embrioni umani sacrificati nelle pratiche della procreazione medicalmente assistita. Le statistiche annuali degli aborti mostrano un leggero calo negli anni, ma non tengono conto delle varie pillole abortive: manca all’appello una popolazione di 6milioni di bambini, che avrebbero impedito il sorgere dell’attuale crisi demografica“. La legge in questione prevede che la donna “per la quale il parto o la maternità possano comportare un serio pericolo per la salute psico-fisica, in relazione alle sue condizioni economiche, sociali o familiari o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, ovvero a previsioni di anomalie o di malformazioni del concepito”, possa far ricorso all'adozione del concepito. E – prevede ancora la legge – “la coppia che voglia fare domanda di adozione del concepito presenta una apposita domanda al tribunale per i minori, specificando l’eventuale disponibilità all’adozione anche qualora sussistano previsioni di anomalie o di malformazioni. La domanda ha una validità di cinque anni e può essere rinnovata”.

Asse Pd-M5s

La proposta di legge, tuttavia, non gode del sostegno del M5s, anzi. Nonostante per sua stessa ammissione non l'abbia nemmeno letta, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, pone il suo altolà. “Non ci sono dubbi che la legge 194” sull'aborto “sia una conquista del nostro Paese: mi guarderei bene dall'intervenire“, ha detto a Radio Capital aggiungendo: “Non conosco la proposta in questione, il Parlamento la analizzerà, ma non ci sono dubbi che la 194 è stata una conquista di civiltà giuridica e sociale del nostro paese e mi guarderei bene dall'andare a rivederla. Poi si possono sempre migliorare le situazioni, ma i principi non sono in discussione”. Sulla stessa lunghezza d'onda il ministro per il Sud, Barbara Lezzi: “Non c'è alcuno spazio per interventi o revisioni sull'interruzione volontaria della gravidanza. Il principio di autodeterminazione sancito dalla Legge 194 non può essere stravolto“. Su questo campo, i 5Stelle trovano nel Pd un più coerente alleato. “Nella società urta anche un radicalismo di questa destra”, afferma Nicola Zingaretti, segretario Dem. Il quale interviene pure sul Congresso mondiale delle famiglie di Verona sostenendo di aver visto “spot inquietanti”, che rappresenterebbero “un passo indietro nella storia della civiltà”. Sull'evento nella città scaligera è stato interpellato anche Bonafede, che ha osservato: “E' medioevo, l'ho detto e lo ribadisco. Poi un conto è la partecipazione ad eventi, a Verona non andrei nè come Alfonso Bonafede né come uomo delle istituzioni, un altro è chiedermi come si fa a governare con la Lega, con cui governiamo benissimo”.