Il Colle: “Ristabilire clima di fiducia con la Francia”

A poche ore dal richiamo dell'ambasciatore francese a Roma, dal Quirinale arriva l'esortazione a ristabilire immediatamente un clima di fiducia con i Paesi amici e alleati. Questo passa attraverso la considerazione dei reciproci interessi nazionali e il pieno rispetto delle dinamiche istituzionali di ciascun Paese.

La posizione del Colle

Lo spiegano, riporta l'Agi, fonti qualificate del Colle, interpellate sulla posizione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla situazione dei rapporti con la Francia. Appena atterrato a Ciampino di ritorno dalla visita in Angola, il capo dello Stato ha espresso la sua grande preoccupazione per la situazione. I consolidati e preziosi rapporti di amicizia e collaborazione con la Francia vanno difesi e preservati, spiegano ancora fonti del Quirinale.

Il governo

A rasserenare il clima, latu governo, ci ha provato il premier Giuseppe Conte. “Ho sentito Macron e voglio dire che il rapporto tra Italia e Francia ha radici culturali e economiche antiche che non possono essere messe in discussione” ha spiegato il capo del governo da Beirut”. Non torna indietro, invece, Matteo Salvini. “Abbiamo già porto tutte le guance che potevamo porre” ha detto il vicepremier durante una conferenza stampa a Pescara. “Da tempo mi sono già detto disponibile ad andare a Parigi anche a piedi – ha sottolineato -. Ci sono tre dossier da risolvere: in Francia ci sono 15 terroristi che bevono champagne alle nostre spalle, il governo ha respinto più di 60mila immigrati e i nostri pendolari vengono vessati alle frontiere”. Inflessibile anche Luigi Di Maio, che si è affidato un lungo post su Facebook. “Il popolo francese è nostro amico e nostro alleato – ha scritto –. Il Presidente Macron si è più volte scagliato contro il governo italiano per motivi politici in vista delle europee. Questo non ha mai intaccato il sentimento di amicizia che lega i nostri Paesi e mai lo farà”. Il vicepremier grillino si è poi detto pronto “a incontri al più alto livello con il governo francese per trovare soluzioni”. Di Maio ha poi difeso il suo incontro con esponenti dei Gilet Gialli e con alcuni candidati della lista Ric, avvenuto non in qualità di ministro ma di capo politico del M5s. “Rivendico il diritto – ha sottolineato – di dialogare con altre forze politiche che rappresentano il popolo francese. Così come En Marche, il partito di governo francese, è alleato in Europa con il Pd, partito d'opposizione in Italia, così il Movimento 5 Stelle incontra una forza politica di opposizione al Governo francese (Ric)”. 

Il Pd

A Macron è arrivata la lettera del candidato alla segreteria Pd, Maurizio Martina, che ha preso le distanze da Di Maio e Salvini. “Un governo scellerato e ministri incompetenti – ha scritto – stanno giocando sul destino dei nostri paesi la loro pericolosa campagna elettorale permanente, rinunciando ogni giorno a rappresentare gli interessi collettivi, a vantaggio di polemiche e provocazioni pensate solo per alimentare rancori e divisioni. Fino alle ultime mosse oltralpe di un vicepremier disperato ossessionato dalla ricerca di visibilità. A loro il passato non deve avere insegnato proprio nulla”.