Il Biotestamento è legge

Sotto il cielo plumbeo di Roma, il Senato ha approvato questa mattina la legge sul Biotestamento. I sì sono stati 180, 71 i no e 6 astenuti. Lungo l'iter del provvedimento, che era passato alla Camera il 20 aprile scorso. Dopo il voto a Palazzo Madama, si è levato un applauso da parte dei senatori sostenitori della legge, provenienti dalle fila della sinistra e del M5S.

A nulla è servita l'opposizione al testo da parte di alcuni senatori di Lega Nord, Idea, Energie per l'Italia, Forza Italia, Democrazia Solidale. Ieri l’Assemblea di Palazzo Madama aveva respinto tutte le proposte emendative.

Gigli: “E' eutanasia omissiva”

“Sotto Natale e con i terremotati ancora da sistemare, Pd, sinistra e M5S chiudono la legislatura assumendosi la tragica responsabilità di introdurre l'eutanasia omissiva da sospensione di cure nel nostro ordinamento, spingendo l'Italia su un pendio scivoloso che vedrà altre e peggiori offese al diritto alla vita. Era davvero questa legge la priorità di fine legislatura?”. Lo dichiara in una nota Gian Luigi Gigli, deputato del gruppo 'Democrazia Solidale-Centro Democratico' alla Camera e presidente del Movimento per la Vita Italiano.

Secondo Gigli, “il dramma è che tutta la sinistra e non solo il Pd sembra aver ormai messo in secondo piano i temi della giustizia sociale, privilegiando invece i temi dei diritti civili cari all’individualismo radicale. Un individualismo che esalta l’autodeterminazione, annulla la dimensione relazionale e rifiuta il limite, della fragilità, della malattia, dell’apparente inutilità”. “È tragico – prosegue Gigli – che in un Paese sempre più vecchio e con sempre meno nascite, invece di mettere in atto valide politiche familiari e di sostenere forme di relazioni più solidali, la priorità sia divenuta quella di aiutare le tendenze suicidarie degli individui. Sembra la fotografia di un Paese, l’Italia, votato all’estinzione e privo di speranza nel futuro”.

Cattolici: nulla a che spartire con il Pd

“Per questo – conclude – ci sarebbe estremo bisogno di accogliere l’invito del Presidente della Cei (card. Bassetti, ndr), ricomponendo la frattura che si è determinata in politica tra cattolici del sociale e cattolici della morale. Con il Pd di Renzi, alleato di Cappato e della Bonino, non possiamo più avere nulla da spartire“.

Rotta l'alleanza medico/paziente

Non manca l'intervento del prof. Massimo Gandolfini, presidente del Family Day, in prima linea contro questa legge nel corso di tutto il dibattito parlamentare. Il neurochirurgo e psichiatra solleva una delle problematiche del testo: “Accadrà così che in un Pronto Soccorso, in presenza di un ictus cerebrale o di un arresto cardiaco per infarto, il medico sarà obbligato non già a tentare di salvarlo e restituirgli la salute, bensi – in primis – a conoscere se e dove il paziente ha scritto e depositato le sue Dat… poi, semmai, a prendersi cura di lui”. “Con questa legge – conclude Gandolfini – viene rotta l’alleanza di cura medico/paziente su cui la medicina si basa da migliaia di anni. Ma la sinistra aveva fretta di portare a casa una bandiera da sventolare in campagna elettorale. Ce ne ricorderemo”.