I metalmeccanici in piazza: “Futuro per l'industria”

Sciopero di otto ore e protesta contemporanea in tre grandi città italiane (Firenze, Milano e Napoli) per la categoria dei metalmeccanici, scesi in piazza per manifestare contro il governo sulle note dello slogan “Futuro per l'industria”. Cortei congiunti nei tre capoluoghi, iniziative promosse dalle sigle sindacali Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil. Critiche ma anche richieste, o meglio, rivendicazioni: i manifestanti chiedono di mettere l'industria e il lavoro (con tutti i diritti derivati) al centro del progetto di governo, sulla falsa riga delle dimostrazioni precedenti che, a partire dai mesi invernali, hanno interessato la Penisola chiedendo sforzi maggiori per i lavoratori, sul piano della tutela dei diritti e della garanzia dei posti di lavoro. Manifestazioni coordinate e partecipate da oltre diecimila persone, addirittura 15 mila a Firenze.

Caso Whirlpool

A tenere alta l'attenzione dei sindacati, specie nell'ultimissimo periodo, sono i casi Ilva e Whirlpool, con il secondo a interessare proprio la città di Napoli, dove al fianco dei manifestanti ha sfilato anche i segretari di Uil, Carmelo Barbagallo, e Fiom, Francesca Re David. Ed è proprio sul caso Whirlpool che piove la critica parziale di Barbagallo, secondo il quale “il primo passo che ha fatto il Governo va bene ma non basta, perché se la Whirlpool ha preso 200 milioni e passa negli anni, se ne facciamo restituire loro solo 5 li avranno messi nel conto. Bisogna che restituiscano il maltolto, che sono tutti i 200 milioni che si sono presi nel tempo”. La critica più pesante, però, arriva da Milano, dove è sceso in piazza Marco Bentivogli, segretario Fim-Cisl: “Il governo, in questa permanente campagna elettorale, fa un po’ come Schettino: si avvicina alla scogliera per prendere applausi ma sta facendo affondare la nave”.

Bentivogli e Furlan

Sul tema dell'intervento eruopeo e con lo spettro, ora concreto, della procedura di infrazione, le sigle sindacali si pongono su posizioni più stabili: “Se il Governo continua a non ascoltarci visto che adesso deve decidere cosa fare rispetto a cosa chiede l'Europa e con la legge di Stabilità, è chiaro che non  escludiamo nulla. C'è bisogno di nuovi investimenti e di una politica industriale degna di questo nome che metta al centro il lavoro, gli investimenti e la lotta le ingiustizie sociali, a partire da una vera riforma fiscale una lotta all'evasione fiscale”. Critica anche Annamaria Furlan, segretario Cisl, con i manifestanti a Firenze: “Serve una riforma del fisco che non premi i ricchi come la Flat Tax, ma che premi invece i lavoratori e pensionati” e denuncia la latitanza dell'esecutivo sulla tematica della sicurezza”.