Fontana: “Esiste solo la famiglia naturale”, è polemica

Invertire il trend del crollo demografico assicurando più aiuti alle famiglie “naturali”, cioè quelle formate da un uomo e da una donna e, nel contempo, disincentivare gli aborti. Questi alcuni dei punti del programma del neo ministro alla Famiglia e alla Disabilità, Lorenzo Fontana, intervistato da Corriere della Sera, Stampa, Messaggero, Avvenire e Gazzettino.  

Invertire il trend

Si tratta di uno dei personaggi più discussi della nuova compagine governativa, per le sue idee da molti considerate come eccessivamente conservatrici. Lui non si nasconde, definendosi orgogliosamente “cattolico“. Il primo punto all'ordine del giorno è “la natalità. Voglio lavorare per invertire la curva della crescita che nel nostro Paese sta diventando davvero un problema. Lo ha detto anche Cottarelli. È a rischio la tenuta sociale, perché si sta invertendo la piramide fra anziani e giovani“, afferma. “Anche economicamente, la situazione è insostenibile. Si dice che l'Europa che invecchia abbia bisogno di immigrati. Io credo invece che abbia bisogno di rimettersi a fare figli“.

Obbiettivo: culle piene

Sugli incentivi, “in Europa sono molti gli esempi di politiche demografiche. In Francia c'è una detrazione fiscale proporzionale al numero dei figli; in Finlandia ogni bebè riceve alla nascita un box-culla pieno di prodotti per l'infanzia, e così via”, dice il ministro. “Si potrebbe pensare a un aumento degli assegni familiari o alla riduzione dell'Iva sui prodotti per i neonati. Oppure, visto che vogliamo la flat tax, applichiamola subito ai nuclei con almeno tre figli”. Sulle risorse, “essendo un ministro senza portafogli darò molto fastidio al ministro dell'Economia. Vanno spese le risorse che servono, altrimenti il Paese è destinato al declino“.

Lotta all'aborto

Sulle interruzioni di gravidanza, “restringere il diritto all'aborto è un tema che nel Contratto non c'è, credo anche che nella maggioranza non esista una sensibilità di questo tipo. Purtroppo, a mio modo di vedere”, dichiara Fontana. “Voglio intervenire per potenziare i consultori così di cercare di dissuadere le donne ad abortire. Sono cattolico, non lo nascondo. Ed è per questo che credo e dico anche che la famiglia sia quella naturale, dove un bambino deve avere una mamma e un papà“.

La famiglia è una

Le famiglie arcobaleno “per la legge non esistono in questo momento“, afferma. Tuttavia “nel programma che è stato steso con i 5 Stelle non si sono, volutamente, toccati i temi etici. E io rispetterò quel programma. Quindi le varie realtà omosessuali, Lgtb, eccetera non si devono preoccupare“.

Disabili

Sui disabili, “la questione economica è fondamentale. Gli assegni, specie quelli per i disabili gravi, sono troppo bassi, quasi derisori. Sono problemi che lo Stato ha sempre affrontato con superficialità. Adesso si cambia. Sono certo che le risorse si troveranno“.

Polemiche

Il passaggio sulla famiglia, nemmeno a dirlo, ha scatenato la polemica. “Trovo gravissimo che un ministro della Repubblica neghi la realtà, anche se ne capisco la funzione reazionaria e oscurantista. Negare l'esistenza di chi chiede diritti e riconoscimento equivale a voler oscurare dei cittadini, silenziarli, relegarli fuori dal dibattito politico e sociale” ha tuonato la senatrice dem, Monica Cirinnà, autrice della legge sulle unioni civili. Questo provvedimento, ha sottolineato, ha “riconosciuto dignità e uguaglianza alle coppie gay definendole come famiglia, riconoscendo giuridicamente la loro vita familiare non escludendo la presenza di figli. La pluralità dei modelli familiari non è solo riconosciuta dalla legge 76 ma anche da consolidate giurisprudenze europee e della Corte di Cassazione. Il ministro ha giurato sulla Costituzione e non può disconoscerla nei suoi articoli 2 e 3 e deve assumersi la responsabilità di essere il ministro di tutti e non solo della sua parte politica”. Per il deputato Pd (attivista Lgbt) Alessandro Zan. “Fontana inizia il suo lavoro al servizio del Paese negando la realtà. In 12 ore da Ministro ha già dimostrato non solo di essere totalmente inadeguato al ruolo, ignorando tutte le sfumature che compongo la nostra società, ma anche di essere irresponsabile e complice di una scia di odio crescente verso le persone lgbt. Fontana forse non si rende conto che con sparate come questa, dal ruolo di Ministro, legittima e autorizza discriminazioni e violenze. È vergognoso che un ministro della Repubblica apra il mandato contro una parte di cittadine e cittadini, a cui la Costituzione riconosce diritti che lui tenta di negare. Fermi in fretta questo gioco pericolosissimo, o gli sfuggirà di mano”. In difesa del ministro è intervenuta Olimpia Tarza. “Non è comprensibile, ma purtroppo prevedibile e scontata la reazione isterica delle associazioni Lgbt. Il ministro, infatti, ha semplicemente ricordato che ogni bambino ha diritto ad avere un papà e una mamma: nulla di più logico e condiviso dalla stragrande maggioranza delle famiglie italiane, oltre che essere un diritto costituzionale”. Per Tarzia “non si tratta di esprimere giudizi morali sulle scelte di vita delle persone, ma di segnare la differenza costituzionale tra la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e qualsiasi altro tipo di convivenza e di garantire efficacemente la tutela sociale della maternità, consentendo alla donna di essere libera di accogliere la vita. Pieno sostegno, dunque al ministro Fontana, affinché non demorda sul cammino intrapreso, coerente alle istanze di contrasto alla denatalità e di sostegno alla famiglia presenti nel programma di centrodestra“. Ad allenatare la tensione ci ha pensato Matteo Salvini. “Fontana è libero di avere le sue idee ma non sono una priorità e non sono nel contratto di governo” ha chiosato”