Fico: “Parlamento abbia ruolo centrale”

Frenata del Movimento 5 Stelle, dopo il cdm interlocutorio. Si cerca, nella maggioranza una sintesi, in seguito alle proteste dei governatori del sud che temono contraccolpi sulle loro regioni.
Per i 5 Stelle l'Autonomia creerebbe infatti “cittadini di serie A e di serie B”. Di tutt'altro avviso il vicepremier Matteo Salvini che parla di “traguardo storico” e rassicura: “Inutile immaginare un Nord leghista schierato contro un Sud pentastellato”.

La trattativa

La trattativa tra lo Stato e le tre Regioni del nord è stata avviata dal governo Gentiloni il 28 febbraio 2018, ed è stata condotta in questi mesi dal ministro per gli Affari Regionali, Erika Stefani, che ha portato in Consiglio dei ministri le bozze delle tre intese dopo il via libera del ministero dell'Economia.
Il tema di fondo, infatti, sono le risorse finanziarie che le tre Regioni reclamano per gestire le nuove competenze: 23 quelle richieste da Veneto e Lombardia, 16 quelle dell'Emilia.
Luca Zaia, governatore del Veneto, ha spiegato che “si parte dalla spesa storica di ciascuna competenza, che verrà superata nel giro di tre-cinque anni, al termine dei quali le risorse non potranno essere inferiori alla media nazionale”. 
Sul resto, Zaia ha detto che “sono state accolte il 70% delle richieste, ma che resta da trovare l'intesa su temi importanti come “le autostrade, le concessioni in generale, la cultura e l'ambiente e la sanità”.
Dello stesso parere anche il governatore dell'Emilia, Stefano Bonaccini, che ha sottolineato che nonostante i passi avanti, “l'accordo è ancora lontano”.
Per quanto riguarda il piano politico, il presidente della Commissione Cultura, Luigi Gallo, ha espresso inquietudine per “tutta questa fretta e riservatezza nel definire una trasformazione epocale. Il dibattito sull'autonomia va reso pubblico e va parlamentarizzato”. Il testo infatti che recepisce l'intesa giungerà non modificabile alle Camere. Per questo il ministro Stefani ha assicurato, anche in Consiglio dei ministri, che il Parlamento verrà comunque “coinvolto” prima della sigla delle tre intese. Un ruolo, quello del Parlamento, che per il presidente della Camera, Roberto Fico, “dev'essere centrale”.