Economia senza il turbo, nessuno sprint entro fine anno

“Prosegue la fase di incertezza per l’economia italiana, con segnali di rallentamento dei consumi, accompagnati da un aumento significativo del potere d’acquisto delle famiglie e dal miglioramento tendenziale dell’occupazione”. Lo sostiene l’Istat nell’ultima nota mensile, sottolineando che “l’indicatore anticipatore non segnala prospettive di accelerazione dell’attività economica negli ultimi mesi dell’anno”.

In particolare, osserva l’Istituto di statistica, “negli ultimi mesi si osservano segnali di decelerazione nella dinamica della spesa per consumi”. Quanto all’occupazione, invece, è “in linea” nel terzo trimestre con quanto registrato nel secondo. Quindi dopo il balzo dei primi sei mesi si posiziona su quei valori, con un andamento per luglio-settembre che l’Istat definisce come stazionario. Non mancano però dei record: i lavoratori dipendenti sono “tornati sui livelli del 2008“, conferma l’Istat.

“Nonostante i numeri in miglioramento dell’occupazione e la crescita del potere d’acquisto dei cittadini, i consumi continuano a scendere – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Questo significa che le famiglie mettono i soldi sotto al materasso, ossia tendono ad incrementare il risparmio rimandando al futuro gli acquisti. Una trend estremamente pericoloso specie per il settore del commercio, che da mesi vive una crisi nerissima, e che ha ripercussioni per l’intera economia nazionale”. Alla base del peggioramento dei dati economici, vi è la “grande incertezza sul futuro e la mancanza di ottimismo da parte delle famiglie, fattori che non sono stati adeguatamente contrastati dal Governo. Si avverte cioè la totale mancanza di misure atte ad incentivare la spesa e determinare quella crescita dei consumi senza la quale l’economia italiana non può ripartire”.