Juncker: “Italia sbaglia, ecco cosa rischia”

Gli italiani sono già abituati a subire i rimproveri di Jean Claude Juncker, tanto che questi ormai non suscitano più nemmeno sorpresa. Ecco che oggi è arrivato l'ultimo, in un'intervista a Politico.eu. “Pensiamo che l'Italia si stia muovendo in una direzione sbagliata, quindi dobbiamo prendere decisioni rilevanti in questo campo, ma penso che l'Italia rischia di essere nei prossimi anni nella procedura per i disavanzi eccessivi“. Spiega il presidente della Commissione europea.

“Commissione Ue non è contro il Sud Europa”

“Questo problema dell'Italia è un problema serio“, ha detto il presidente della Commissione europea. “Non voglio umiliare la Repubblica italiana con dichiarazioni pubbliche, perché ne ho il più grande rispetto per diverse ragioni – ha aggiunto Juncker -, ma riteniamo che si stia muovendo in una direzione sbagliata”. Secondo lui “l'Italia è l'Italia e ha i problemi dell'Italia, diversi dai problemi degli altri Paesi, ma simili sotto certi aspetti”. Egli ha poi spiegato che “stiamo introducendo queste misure di flessibilità” e “il riconoscimento delle riforme strutturali, tenendo conto dei problemi dei cicli economici e dei terremoti e di altri problemi”, ha precisato Juncker. Il presidente della Commissione ha poi aggiunto: “Ma nessuno in Italia lo sa perché il governo italiano dà l'impressione che la Commissione sia contro il Sud Europa e questo è sbagliato“.

La reazione di Di Maio

Se ieri il vicepremier Matteo Salvini, sull'ipotesi di una procedura d'infrazione aperta da parte della Commissione, si è detto scettico, dal canto suo l'altro vicepremier Luigi Di Maio ha commentato in modo analogo: “Non so prevedere il futuro ma non credo che andranno fino in fondo”: lo ha detto il vice premier Luigi Di Maio a Rtl in merito alle decisioni dell'Ue sulla procedura di infrazione per l'Italia. “Non credo che l'obiettivo sia andare contro l'Unione europea, ma di abbassare le tasse e migliorare la condizione degli italiani. Per ottenere quell'obiettivo ci vuole dialogo con la Ue ma anche prese di posizione ferme”.