Draghi critico con il governo

Nuovi rimproveri al governo del cambiamento. Dopo le parole di Moscovici, commissario dell'Ue agli affari economici per il quale “l'Italia è un problema”, arrivano le critiche di Mario Draghi, governatore della Bce.

Le perplessità del governatore centrale

L'ex gran capo di Bankitalia, interrogato sulla situazione italiana, ha infatti dichiarato: “Le parole negli ultimi mesi sono cambiate diverse volte ora aspettiamo i fatti. Finora – ha aggiunto – sfortunatamente le parole hanno creato dei danni”. Le esternazioni dei ministri dell'esecutivo guidato da Conte, secondo il governatore in scadenza, avrebbero spaventato i mercati: “I tassi di interesse sono saliti per le famiglie e per le imprese”. Entrando nello specifico, Draghi ha commentato: “Il fatto principale è la bozza della legge di bilancio e la discussione che il Parlamento farà su essa. Dobbiamo vedere come avverrà e di conseguenza si regoleranno gli investitori“. Riguardo al ruolo della Bce, istituto che guiderà fino al 2019, il banchiere romano ha detto: “Il nostro mandato non è garantire il deficit dei governi ma la stabilita' dei prezzi e il Qe è uno degli strumenti con cui viene perseguita”. Per Qe si intende il “Quantitative easing“, letteralmente “alleggerimento quantitativo”, uno strumento di politica monetaria utilizzato per stimolare la crescita dell'economia nell'Eurozona. 

Esternazioni non nuove

Non è la prima volta che il governatore della Bce fa riferimento al presunto immobilismo del governo italiano: nel luglio scorso, durante un'audizione al Parlamento Europeo, aveva detto: “Prima di pronunciare un giudizio è necessario attendere. La prova del nove saranno i fatti. Per ora ci sono stati solo proclami, che tra l'altro sono cambiati. Prima di parlare dobbiamo aspettare i fatti”. All'epoca del suo giudizio, il governo Conte si era insediato da nemmeno un mese.

Il rapporto con Conte

Mario Draghi ha avuto occasione di incontrare e parlare con il premier Giuseppe Conte durante il Consiglio Ue andato in scena a fine giugno a Bruxelles. In quell'occasione il presidente del Consiglio italiano fu uno dei protagonisti ottenendo rassicurazioni dai suoi omologhi sul problema dell'immigrazione. Le telecamere sorpresero il governatore della Bce e il capo del governo del cambiamento intenti in un fitto colloquio durante il secondo giorno del vertice.