Di Maio alla Lega: “Rispetti il contratto”

La Lega cresce nei consensi. Per i sondaggi Demos per La Repubblica, il partito guidato dal vicepremier Matteo Salvini sale al 34,7%, un margine discreto sulle percentuali del Movimento 5 stelle, pressoché stabile al 28,7% ma comunque in salita (+0,2%). Numeri incoraggianti per i due partiti guida dell'esecutivo, che staccano gli avversari del Pd ma non appianano fino in fondo i residui di opposizione che ancora separano Carroccio e pentastellati. A ricordare che l'alleanza è determinata da un patto stretto fra i due contraenti è stato il vicepremier Luigi Di Maio che, in un'intervista al Corriere della Sera, ha tenuto a specificare che Lega e M5s hanno “firmato un contratto di governo che va rispettato da entrambi”. E coglie l'occasione per ribadire allo scetticismo circolato sul reddito di cittadinanza (dal sottosegretario Giorgetti in primis) che “il reddito di cittadinanza sarà operativo nei primi tre mesi del 2019. Se vedo un problema non è nelle risorse o nelle norme, ma quando qualcuno non crede in quello che stiamo facendo. Se qualche membro del governo non crede in quello che stiamo facendo, allora è un rischio per i cittadini prima di tutto”.

Di Maio e la Manovra

Sulla questione del reddito di cittadinanza era intervenuto, nella giornata di ieri, anche il premier Giuseppe Conte che aveva risposto ai dubbi di Giorgetti rassicurando sulla presenza dei fondi per adempiere nella Manovra a tutte le promesse fatte dal governo d'intesa, tentando di spegnere le polemiche e quietare i toni in fase di valutazione della nuova bozza della Legge di bilancio. Su questo punto, in effetti, le intenzioni di Salvini e Di Maio convergono e il reddito di cittadinanza, come annunciato a più riprese, dovrà partire entro il mese di marzo: “Se qualche membro del governo – sottolinea ancora il leader M5s al Corriere – non crede in quello che stiamo facendo allora è un rischio per i cittadini prima di tutto”. Poi sottolinea, riferendosi al nuovo appunto di Giorgetti a puntare più sulla flat tax, che anche loro “hanno fatto loro una scelta politica. Sono le loro scelte per la Legge di bilancio. Io sono soddisfatto delle mie, se loro non sono soddisfatti delle loro non dipende da noi”.

Salvini frena: “Nessuna polemica”

A ogni modo, ad allontanare ogni ipotesi di polemica fra i due assi dell'esecutivo ci ha pensato anche il vicepremier Matteo Salvini: “Nessuna polemica, con il Movimento 5 Stelle stiamo lavorando bene – ha spiegato -. Il nostro governo ha un'altissima popolarità e in 5 mesi abbiamo fatto più di chiunque altro. Sono molto soddisfatto per le leggi fatte e per quelle in cantiere. Legittima difesa, reddito di reinserimento al lavoro, stop sbarchi, riforma della Fornero. Andiamo avanti uniti per il cambiamento del Paese”.