Di Maio: “Punti e tempi restano invariati”

E'sempre viva la discussione sul tema della Manovra, con il ministro del Lavoro Luigi Di Maio che, dopo il faccia a faccia a cena fra Juncker e Conte e l'ora di vertice della serata di ieri, ribadisce la linea del governo, bilanciata fra il rispetto dei punti stilati nel dossier e qualche concessione all'Europa per avere il via libera definitivo da parte della Commissione. Il che, in sostanza, significa che “i punti cardine restano invariati” e che il governo cercherà “semplicemente di migliorare la quota investimenti e questo aiuta molto la Manovra”. Sul punto Di Maio resta inamovibile, anche considerando la linea adottata fin qui dal premier rispetto all'Ue: “Adesso vedrete il frutto della contrattazione che stiamo portando avanti – ha detto il vicepremier all'Adnkronos -. C'è il presidente Conte che ha avviato un dialogo, e noi stiamo col presidente Conte”.

Reddito di cittadinanza e quota 100

Intanto, Di Maio si dice sicuro che non ci saranno ritardi né sul reddito di cittadinanza né su quota 100, sui quali poteva essere possibile qualche rivisitazione in vista dell'apertura a calare un po' rispetto al 2,4% di deficit sul qual l'Ue ha posto la “x” rossa. Il vicepremier sulla questione non retrocede: “Non tradiremo i cittadini, chi attende il reddito di cittadinanza lo avrà”. Sul tema si mantiene più cauto il collega Matteo Salvini, per il quale il rischio di uno slittamento dei due punti cardine della Manovra è più concreto.

Salvini: “Contrario al global compact”

E il leader del Carroccio, nel confermare che non vi saranno ulteriori documenti all'Ue da parte del governo italiano, dimostra qualche piccola diversità di vedute anche sulla questione global compact: “Sono assolutamente contrario. Ne discuteremo con gli alleati M5s però non vedo perché delegare a organismi sovranazionali scelte che spettano ai singoli Paesi, non vedo perché mettere sullo stesso piano i migranti cosiddetti economici e i rifugiati politici. Diceva Papa Benedetto: prima del diritto ad emigrare esiste il diritto a rimanere nel proprio Paese. Ci confronteremo con m5S e se non ci sarà un accordo in democrazia l'unico organo che si deve esprimere è il Parlamento”.