Conte-Macron, il bilaterale che non scioglie i nodi

Un bilaterale rapido e dai risultati dibattuti quello fra il premier italiano Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron. Al netto dei toni ottimistici arrivati da Palazzo Chigi (“E' stato un buon e proficuo incontro, abbiamo anche parlato di Tav, abbiamo condiviso un metodo, riferiremo ai nostri rispettivi ministri competenti, Toninelli e Bourne”), a far rumore sono state più che altro le dichiarazioni arrivate qualche ora fa dal capo dell'Eliseo proprio sul tema dell'alta velocità Torino-Lione, sul quale era stato piuttosto netto: “La Francia ha sempre avuto la stessa posizione, adesso è un problema italo-italien, io penso che i temi europei sono sufficientemente importanti ma credo che ogni volta che ci sono dei temi di divisione nazionale o domestici di un paese al Consiglio europeo si perde del tempo e io non ne ho molto da perdere”.

Il vertice

Parole sulle quali è tornato il premier dopo il mini-vertice avvenuto in mattinata, spiegando che “il tono apparentemente irritato di Macron sulla Tav ieri sera era dettato dalla volontà di non farsi coinvolgere in un dibattito politico”. E ancora: “Mi ha spiegato che siccome ha visto che in Italia le forze politiche sono molto coinvolte e hanno preso posizioni diametralmente opposte, voleva evitare di lasciarsi coinvolgere in un dibattito politico interno. Per evitare la pressione che già gli stavate trasmettendo voi giornalisti”. Per quanto riguarda i contenuti del colloquio, Conte cita la Tav ma precisa: “Non abbiamo parlato della redistribuzione delle risorse, ho parlato dell’analisi costi benefici. Abbiamo affidato ai nostri ministri il compito di condividere l’analisi costi benefici e lì si aprirà una discussione. E' prematuro fare una valutazione, prima bisogna condividere questi risultati. L’importante è che partirà un tavolo tecnico con i ministri competenti che faranno un’istruttoria”.

Nodo interno

A ogni modo, la situazione resta per ora quelal di prima: Conte ha informato Macron dei dibattiti interni, la Francia ha ribadito che, con l'avvio dei bandi, andrà avanti sulla Tav. I numeri parlano di 2,3 milioni di euro per i lavori sul territorio francese, con le società interessate chiamate a presentare la loro candidatura entro sei mesi. Un lasso di tempo in cui si svolgeranno le elezioni europee e che, in qualche modo, dovrà portare l'Italia (che potrà rivedere la sua posizione) a sciogliere il rebus interno citato da Conte, considerando che, stando alle parole di Macron, tutto sembra fuorché la Francia sia favorevole a qualsiasi revisione, dibattito interno o meno.