Conte a Salvini: “Ora spieghi la crisi agli italiani”

Di seguito riportiamo il discorso integrale del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, pronunciato alla stampa per illustrare i passaggi che hanno portato alla crisi del governo di maggioranza, certificata a seguito dei colloqui intercorsi a Palazzo Chigi con il ministro dell'Interno e leader della Lega Matteo Salvini.

“Alcune dichiarazioni per fornire ai cittadini dei doverosi chiarimenti. Ieri sera e questo pomeriggio è venuto a parlarmi il ministro Salvini, il quale mi ha anticipato l'intenzione della Lega di interrompere questa esperienza di governo e la volontà di andare a votare per capitalizzare il consenso di cui il partito attualmente gode. Sono stati due lunghi colloqui, durante i quali ci siamo confrontati sulle aspettative della Lega e anche sulla complessa situazione politica, economica e sociale che il Paese sta attraversando. Al ministro Salvini ho anche esposto i molteplici progetti di riforma e le varie iniziative di governo in corso di realizzazione che, inevitabilmente, verranno interrotte. La nota ufficiale, diffusa da ultimo dal ministro Salvini, invoca un ritorno alle urne, per restituire al più presto la parola agli elettori.

Ho già chiarito, nel corso dei colloqui, al ministro Salvini che farò in modo che questa crisi da lui innescata sia la crisi più trasparente della storia della vita repubblicana. Per questo mi riservo di contattare i presidenti del Senato e della Camera affinché adottino le iniziative di propria competenza per permettere alle Camere stesse di tornare a riunirsi. Questo passaggio istituzionale dovrà svolgersi davanti ai parlamentari come ho sempre chiesto. I parlamentari sono i rappresentanti della nazione e, quindi, di tutti i cittadini. Avevo promesso che la trasparenza e il cambiamento sarebbero state le cifre caratteristiche, i tratti distintivi di questo governo e vigilerò affinché questi valori siano rispettati sino all'ultimo giorno.

Come ho già chiarito nel corso della mia informativa resa al Senato sulle inchieste russe, personalmente non considero, ho detto in quell'occasione, il confronto tra governo e Parlamento un molesto orpello del nostro sistema democratico, ma la vera essenza della nostra forma di governo e, in particolare, di una democrazia parlamentare. Nella stessa occasione ho preannunciato, e dal Parlamento ho ricevuto la fiducia che mi ha investito dell'incarico di presidente del Consiglio dei ministri, e in Parlamento sarei tornato ove fossero maturate le condizioni per una cessazione anticipata del mio incarico. Leggo, nella nota pubblicata dal ministro Salvini, l'invito ai parlamentari a non perdere tempo adducendo pretesti vari ma a tornare a riunirsi quanto prima. Non spetta evidentemente al ministro dell'Interno convocare le Camere, non spetta al ministro dell'Interno decidere i tempi di una crisi politica nella quale intervengono ben altri attori istituzionali. Al ministro dell'Interno spetterà invece, nella veste di senatore e di leader della Lega, spiegare al Paese e giustificare agli elettori che hanno creduto nella prospettiva del cambiamento, le ragioni che lo inducono a interrompere anticipatamente, bruscamente, l'azione del governo. Confido che questo passaggio parlamentare contribuirà a fare piena chiarezza sulle scelte sin qui compiute e sulle responsabilità che ne derivano. In Parlamento, e quindi a tutti gli italiani, dovremo dire la verità, e certo non potremo nasconderci dietro dichiarazioni retoriche, slogan mediatici.

Voglio chiarirlo subito: non permetterò più che si alimenti la narrativa di un governo che non opera, di un governo dei 'no'. Questo governo in realtà ha sempre parlato poco e lavorato molto. Questo governo non era in spiaggia, era ogni giorno nelle sedi istituzionali a lavorare dalla mattina alla sera, nel rispetto degli italiani. Questo governo, da me coordinato, si è adoperato incessantemente per realizzare innumerevoli progetti di riforma a beneficio di tutti gli italiani. Non accetterò più, quindi, che vengano sminuiti la dedizione e la passione con cui gli altri ministri, tutti i viceministri e i sottosegretari, insieme a me, hanno affrontato l'impegno di governo. E certo non posso accettare che sia svilito anche il cospicuo sin qui svolto dai parlamentari nelle rispettive commissioni, nelle aule”.