Conte: “Preservare lo spirito identitario delle comunità”

La solidità del Governo giallo-verde è testimoniata anche da piccoli episodi. Non mancano le divergenze tra Lega e M5s, ma la figura di un presidente del Consiglio tecnico, di una sorta di garante, serve anche a saldare tra loro due forze politiche che si erano presentate alle elezioni divise. Giuseppe Conte è giunto oggi a Milano, alla Scuola di formazione politica della Lega, accolto dagli applausi scroscianti della salta. Il primo ministro ha parlato della Manovra confermando che domani arriverà il testo insieme al decreto fiscale al Consiglio dei Ministri, del rapporto con l'Unione europea e ha spiegato in cosa consiste il reddito di cittadinanza, misura che crea forse qualche malumore tra diversi militanti del Carroccio.

“Sono populista”

Parlando più in generale, Conte ha osservato che “si è creata una frattura tra le elite politiche e la società civile nel corso del tempo: c'è stato un percorso di progressiva erosione del consenso verso il senso di responsabilità della politica”. Ne sono derivate delle conseguenze. “Cresce l'astensionismo – ha detto – e anche la voglia di cambiare, e le nuove forze politiche alla base dell'attuale governo hanno saputo interpretare fortemente questa voglia di cambiamento. Una delle ragioni del successo è stato proprio prospettare un nuovo modo di far politica e di stare vicino alla gente”. Vicinanza che lo stesso Conte ha affermato di manifestare. “Io sono populista”, ha rivendicato il premier, tra gli applausi della platea. Conte ha poi citato 'La politica come professione' di Max Weber, sostenendo che sono quelli identificati dal sociologo tedesco i “requisiti fondamentali” della politica come Beruf, che “significa anche vocazione“. Il presidente del Consiglio ha invece indicato nella “vanità” il “peccato gravissimo” dei politici. Ecco allora perché egli rivendica il “populismo”, che è “dedicarsi a questa attività” della politica con “attenzione ai bisogni della gente, e non lasciarsi distrarre dalla vanità e da esercizio di arroganza collegate alle forme del potere“. Il premier ha quindi sottolineato che è opportuno “preservare lo spirito identitario di una comunità”.

“Un meccanismo di riqualificazione di chi ha perso il lavoro”

Populista, ma in tono dispregiativo, è considerato da parte dell'opposizione il reddito di cittadinanza. Conte ha spiegato di cosa si tratta alla platea leghista. Esso – ha detto – “può essere percepito con preoccupazione” come “assistenzialismo” ma dipende da come sarà realizzato. Questa misura, ha insistito “vogliamo realizzarla in una prospettiva di crescita”. Funzionerà, ha garantito intercettando l'applauso dei militanti del Carroccio, come “meccanismo di riqualificazione di chi ha perso il lavoro”. Il premier ha quindi precisato che a Palazzo Chigi si sta lavorando “a come modulare le offerte di lavoro sulla base della redistribuzione geografica“. “Intesa in questi termini sarà una riforma essenziale per la crescita”, ha concluso.

“All'Ue dico che l'Italia cambia marcia”

Ma riuscirà il Governo a convincere Ue e mercati? “La legge di bilancio può rassicurare l'Ue e i mercati nella misura in cui avremo deliberato quei provvedimenti che poi ci consentiranno, un attimo dopo, di sederci attorno ai tavoli e di interloquire con le istituzioni europee”, ha affermato Conte. “Nei giorni scorsi ho parlato con la cancelliera Merkel, la quale è portatrice di una grande esperienza politica” e “siamo rimasti che ci incontreremo in un bilaterale prima del vertice europeo“. A chi gli ha chiesto di sintetizzare cosa dirà alle istituzioni europee, il primo ministro italiano ha detto: “L'Italia cambia marcia”.