Conte: “Ora l'Ue è solidale”. Ma Praga frena

Continua a mantenersi alta la tensione in Europa sul tema migranti, specie dopo la posizione assunta dall'Italia sul caso del barcone carico di 450 migranti finito al centro di un contenzioso fra Italia e Malta. La lettera inviata ai 27 dell'Ue con la quale il premier Conte ha richiamato i leader dei Paesi a occuparsi delle persone in arrivo in Italia dal Sar maltese non ha mancato di provocare reazioni diverse. Eppure proprio oggi, dopo Francia e Malta, anche la Germania ha accettato di occuparsi di 50 dei migranti presenti a bordo di due navi di Gdf e Frontex. A darne l'annuncio è stato lo stesso Conte, via Facebook: “Questa è la solidarietà e la responsabilità che abbiamo sempre chiesto all'Europa e che ora, dopo i risultati ottenuti all'ultimo Consiglio europeo, stanno cominciando a diventare realtà”.

La risposta ceca

Ma, si diceva, la richiesta del presidente del Consiglio qualche impasse l'ha creata, specie con i Paesi Visegrad. In particolare è dalla Repubblica Ceca che arrivano i toni più pesanti, con il premier Andrj Babis che ha affidato a Twitter la risposta all'omologo italiano: “Ho ricevuto la lettera del premier italiano Conte in cui chiede all'Ue di occuparsi di una parte delle 450 persone ora in mare. Un tale approccio è la strada per l'inferno -ha scritto -. Il nostro Paese non riceverà alcun migrante. L'unica soluzione alla crisi migratoria è il modello australiano, cioè non fare sbarcare i migranti in Europa”. Una presa di posizione piuttosto netta che cozza non solo con la posizione italiana ma anche con quella della Germania che, attraverso un portavoce del governo, ha confermato all'Ansa di aver preso la decisione di farsi carico delle suddette 50 persone.

Conferenza internazionale a ottobre

Per Conte, al netto delle risposte pervenute, è di “continuare su questa strada, con fermezza e nel rispetto dei diritti umani”. D'altronde la posizione granitica sul tema dei Paesi del gruppo di Visegrad era un fattore da tenere in debito conto anche se, con la lettera inviata a tutti i 27, i risultati ottenuti sembrano aprire scenari di confronto sempre più vasti. L'Italia, infatti, sembra aver intenzione di “organizzare una Conferenza internazionale sulla gestione della migrazione, indicativamente verso la fine del prossimo mese di ottobre – come annunciato dallo stesso Conte nella sua missiva -. L'obiettivo è imprimere un ulteriore, concreto impulso, insieme agli stakeholders europei e internazionali a una gestione organizzata e condivisa dei flussi migratori nel rispetto della tutela della persone umana, dentro e fuori l'Europa”. La partita resta dunque aperta a tutti gli scenari possibili. Intanto il piano di ridistribuzione dei 450 migranti in mare è valido per 150 di loro, in attesa di ulteriori risposte all'appello.