Cattura Battisti: ecco di chi è il merito…

Ringrazio per il grande lavoro le Forze dell’Ordine italiane e straniere, la Polizia di Stato, l’Interpol, l’Aise e tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di Cesare Battisti“. Il ministro Matteo Salvini ha voluto rendere onore al merito di quanti hanno reso possibile l'arresto dell'ex terrorista dopo una latitanza lunga 38 anni. Per l'Italia si tratta di un successo storico, frutto anche della stretta collaborazione con la polizia boliviana e brasiliana. In Terris ne ha parlato con Giuseppe Tiani, segretario generale del Sindacato italiano appartenenti polizia (Siap). 

Cosa rappresenta l'arrivo in Italia di Battisti?
“E' un successo della giustizia, sia pur tardivo a causa delle coperture politiche godute da Battisti, prima in Francia e poi in Sudamerica. E' importante che sconti l'ergastolo in Italia, Paese nel quale ha commesso delitti efferati e in cui sono state pronunciate le sentenze di condanna nei suoi confronti”.

Con un tweet la Polizia di Stato ha ricordato il duro lavoro svolto per porre fine alla fuga dell'ex terrorista
“L'arresto in Bolivia dimostra le capacità investigative, le competenze e la professionalità, anche sul piano internazionale, delle nostre forze dell'ordine. L'ex Pacs era seguito da tempo, come sta emergendo in queste ore. Per arrivare materialmente alla cattura, però, servivano accordi bilaterali fra Paesi legati alle procedure per l'estradizione di cittadini italiani che si trovano in altri Stati, in particolare quelli extraeuropei”. 

L'arresto è anche il frutto di una collaborazione fra polizie…
“E' un aspetto importante. Questa attività si svolgono in quasi tutti i Paesi occidentali, compresi quelli nord e sudamericani. Il problema, lo ribadisco, è legato all'esecuzione dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria. Se ci sono accordi bilaterali che prevedono l'estradizione, questa viene effettuata. Se, invece, lo Stato che ospita un terrorista, un mafioso o un criminale di qualunque genere, non la autorizza abbiamo le mani legate”. 

In un Paese in cui la certezza della pena viene spesso sminuita dai fatti è lecito chiedersi se la permanenza di Battisti in carcere sarà piena e definitiva. Lei cosa si aspetta?
“Che sconti la pena per intero. Ha due ergastoli. Per gli atteggiamenti che ha avuto in questi anni, per l'arroganza mostrata in diverse interviste, per i fatti di cronaca che lo hanno visto protagonista nonostante le pesanti sentenze a suo carico penso debba finire i suoi giorni in carcere. Non credo possa agevolmente accedere a sconti di pena. Anche perché ci sono i precedenti dell'evasione dal carcere di Frosinone e della recente latitanza, successiva al cambio di governo in Brasile”.

Battisti, per l'appunto, è un esperto di evasioni. Come si scongiura il rischio?
“Spetta al Dipartimento di amministrazione penitenziaria stabilire le misure legate alla carcerazione. Il sistema italiano, in ogni caso, dà ampie garanzie: sono anni che non fugge nessuno. Esiste un sistema di vigilanza strettissima, in particolare nelle sezioni speciali. Gli unici casi di evasione sono legati alla concessione di permessi brevi a detenuti modello”.

Cosa serve alla polizia per essere ancora più efficace a livello internazionale?
“Oltre agli strumenti giuridici, cioè gli accordi fra Paesi di cui dicevo prima, servono mezzi, logistica, competenze e aggiornamento. Ciò consente ai nostri uomini di poter operare anche nei Paesi esteri”.

La tecnologia ha svolto un ruolo non secondario nella cattura dell'ex Pac. Sul punto siamo all'avanguardia…
“Sì, lo abbiamo dimostrato. Nonostante cambiasse spesso scheda telefonica siamo riusciti a seguire e a monitorare Battisti in ogni momento, persino in Paesi complicati come quelli del Centro America, caratterizzati da una morfologia particolare. La tecnologia è necessaria per combattere il crimine e servono adeguati finanziamenti”.

A tal proposito, cosa pensa degli stanziamenti previsti in Finanziaria per la Ps? 
“Per metodo siamo abituati a dare il giusto tempo ai governi insediatisi da poco. Attendiamo i provvedimenti che riguardano il personale. Il rinnovo del contratto, ad esempio, che però è stato rinviato al prossimo anno. Con la Finanziaria 2020 potremo esprimere un primo giudizio”. 

Anche a Ciampino, mentre attendeva Battisti, il ministro Salvini si è presentato con la divisa della Polizia, sfidando le polemiche. Lei cosa ne pensa? 
“Premetto: non sono tra i fan del romanziere tuttologo Saviano. L'ho già dichiarato e lo ribadisco. Quando Salvini indossa la divisa non dà segnali di autoritarismo ma di vicinanza alla polizia. Negli Stati Uniti, ad esempio, il presidente veste spesso come i poliziotti o i militari e questo non crea problemi. Detto questo, il mio invito è a una maggiore sobrietà da parte di chi esercita un ruolo delicato come quello del ministro dell'Interno. Il Viminale, voglio ricordarlo, è il cuore dello Stato”.