Caos Mes, l'asse fra Di Maio e Di Battista

Il discorso di Conte ha tutt'altro che convinto il Movimento 5 stelle. Le dichiarazioni post-audizione fatte dal leader Di Maio, apparse più per la quiete dell'esecutivo che per vero e proprio assenso, hanno trovato sfogo in un post pubblicato in mattinata sulla sua pagina Facebook, nel quale ha fatto il punto della questione Salva-Stati e condiviso i punti critici emersi nel discorso del premier: “Giuseppe Conte ha detto ieri che tutti i ministri sapevano di questo fondo. Sapevamo che il Mes era arrivato ad un punto della sua riforma, ma sapevamo anche che era all'interno di un pacchetto, che prevede anche la riforma dell'unione bancaria e l'assicurazione sui depositi. Per il M5S, queste tre cose vanno insieme e non si può firmare solo una cosa alla volta”. Cita Casaleggio in apertura del post, quando il fondatore del M5s affermava che “quando c'è un dubbio non c'è nessun dubbio”. Una frase che Di Maio coglie per ribadire che, in realtà, sul Mes i dubbi ci sono e la questione pacchetto apre la fila: “Cosa significa? Che le banche di tutti i Paesi, Italia compresa, devono essere aiutate in caso di difficoltà e che chi ha un conto corrente deve essere tutelato”. Il procedere congiunto dei tre aspetti, secondo il ministro degli Esteri, deve essere garantito, “sennò qui il rischio è che vada a finire che ci fregano. Quelle tre riforme, una volta ultimate, ci potranno dare un quadro complessivo dei vantaggi e dei rischi per l'Italia”.

Centralità e trasparenza

Le obieizioni di Di Maio sul Salva-Stati hanno improvvisamente compattato il Movimento attorno al suo leader, tanto che il sigillo lo mette Alessandro Di Battista, d'accordo sull'analisi del capo politico: “Concordo – commenta sotto il post -. Così non conviene all'Italia. Punto”. E nello stesso post, Di Maio rimarca: “Decideremo noi come e se dovrà passare questa riforma del Mes, che è una cosa seria e su cui gli italiani debbono essere informati accuratamente”. Non risparmia qualche critica all'ex collega vicepremier Matteo Salvini: “Non so cosa sapesse Salvini e non mi interessa, mi basta vedere la sporca campagna mediatica che sta portando avanti per capire le sue intenzioni. Il MoVimento sapeva quello che era agli atti pubblici e fruibili da tutti. E sfido chiunque, per quanto riguarda il sottoscritto, a provare il contrario”. Poi, nel concludere, ribadisce la centralità della trasparenza in ogni azione di governo, richiesta dai Cinque stelle ma, a ben vedere, anche il mantra di Giuseppe Conte fin dagli albori della sua esperienz a Palazzo Chigi: “Le proposte per migliorare questa riforma ci sono. Ora ci aspettiamo una revisione dei punti critici. Perché è così che si lavora. Ripeto: siamo al governo per questo. Parliamo dei contenuti, informiamo gli italiani. Il MoVimento 5 Stelle chiede massima trasparenza“.