Boeri: “Pensioni? Un problema ridurre i migranti”

Il sistema pensionistico non è in grado di adattarsi alla diminuzione dei contribuenti” legata al calo dei nati in Italia. E' l'allarme lanciato dal presidente dell'Inps, Tito Boeri, presente al Festival del Lavoro del Mico a Milano. “Gli scenari più preoccupanti per la spesa pensionistica prevedono una forte riduzione dei flussi migratori che è già in atto. Il problema è serissimo e dell'immediato – prosegue Boeri -.Volenti o nolenti l'immigrazione può darci un modo di gestire questa difficile transizione demografica. Avere immigrati regolari ci permette di avere flussi contributivi significativi”.

Quota 100

Boeri ha poi evidenziato che con i progetti del Governo sulle pensioni, compresa la quota 100 – la riforma pensionistica voluta da Lega e M5S per superare quella Fornero – “avremmo un milione in più di pensionati, ma meno lavoratori, e questo renderebbe ancora più pensate il fardello che grava su chi oggi lavora”. “Si tratta di impegni ingenti che hanno effetti immediati – ha spiegato – che aumentano di molto la spesa pensionistica, e con difetti che si trascinano nel tempo, perché aumenta l'impegno per le generazioni future”. 

Il sistema detto “quota 100” sarà probabilmente molto simile alla pensione di anzianità in vigore fino al 2011 e prevede che dalla somma di età e contributi versati si arrivi, per l’appunto, alla quota 100. Tuttavia, è possibile che venga fissato un minimo di età anagrafica per l’accesso alla misura, vale a dire 64 anni.

Vitalizi

Boeri è intervenuto anche in merito al taglio dei vitalizi. “Il ragionamento è che i simboli contano tantissimo. Chi chiede alle famiglie di fare sacrifici deve dare il buon esempio, se no non ha diritto di chiedere alcunché ai cittadini. Il principio guida deve essere ripristinare l’uniformità di trattamento delle generazioni. Non ci devono essere intenti punitivi per queste persone”.