Blitz di agenti francesi in un centro migranti

Cinque agenti della dogana francese hanno fatto irruzione nella sala della stazione di Bardonecchia, al confine tra Italia e Francia, dove opera Rainbow4Africa, un'associazione impegnta nell'assistenza dei profughi che attraversando le Alpi, cercano di passare la frontiera tra il Belpaese e i cugini d'Oltralpe. 

Scoppia la “bufera” al confine

Secondo una prima ricostruzione, gli agenti che accompagnavano un migrante, non lo hanno lasciato davanti alla stazione, ma avrebbero fatto irruzione nella sala armati e lo avrebbero costretto a sottoporsi al test delle urine. Il tutto sotto lo sguardo impotente e allibito dei medici e volontari che si trovavano nella struttura. Immediata la reazione della Rainbow4Africa che, in una nota, ha denunciato la “grave ingerenza nell'operato delle Ong e delle istituzioni italiane“, sotolineando che “un presidio sanitario è un luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra”. L'associazione inoltre, ha ribadito di agire “secondo principi inviolabili di indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità. L'azione degli agenti della dogana francese viola tali principi. Il comportamento adottato nei confronti dell'ospite nigeriano appare irrispettoso dei diritti umani“. 

La rotta alpina

Da alcuni mesi Bardonecchia, località sciistica della Val di Susa, si trova al centro della rotta dei migranti che, abbandonata la via di Ventimiglia, tentano di raggiungere la Francia nonostante la neve e il gelo. E nonostante la rigidità delle autorità francesi. Nei giorni scorsi una guida alpina francese è finita sotto inchiesta per avere aiutato una migrante incinta. A denunciare l'episodio sempre Rainbow4Africa, la stessa associazione che nelle scorse settimane ha assistito un'altra donna incinta e malata, respinta al confine, morta dopo un parto all'ospedale Sant'Anna di Torino.