Bandiera del Reich in una caserma militare

E'proprio una bandiera di guerra del Secondo Reich, simbolo utilizzato in modo ricorrente dai gruppi neonazisti, quella apparsa in un breve frame girato all'esterno della caserma Baldissera, a Firenze, sede del VI Battaglione Toscana: nel video, pubblicato su “Il sito di Firenze” e a tempo di record circolato sui principali social network, si vede chiaramente lo stendardo appeso alla parete di una camerata. Un dettaglio che non è sfuggito al web e che, in poco tempo, ha suscitato un'ondata di feroce polemica e indignazione: il simbolo in questione, di chiaro rimando a ideologie naziste e antisemite, campeggiava all'interno di una caserma militare e, per questo, la diffusione del filmato ha provocato reazioni ancor più severe da parte delle principali istituzioni interessate, oltre che del Comando della base. Al fianco della bandiera, peraltro, era appeso un ulteriore inquietante poster, raffigurante un fotomontaggio che ritraeva il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, con un'arma automatica in mano.

Pinotti: “Gesto grave”

A intervenire sulla questione, diventata nel frattempo un caso, è stato anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti: “Chiunque giura di essere militare lo fa dichiarando fedeltà alla Repubblica, alle sue leggi e alla Costituzione – ha spiegato -. Chi espone una bandiera del Reich non può essere degno di far parte delle Forze armate essendo venuto meno a quel giuramento. I Carabinieri sono un simbolo della sicurezza della nostra comunità, l'Italia, che si basa su questi valori. Per questo è ancora più grave l'esposizione della bandiera nazifascista all'interno di una caserma dei Carabinieri”. A quanto sembra, i vertici del comando militare della caserma avrebbero già individuato il proprietario della bandiera il quale, secondo quanto riportato, rischierebbe seri provvedimenti disciplinari e, attualmente, sarebbe in corso di valutazione la possibilità che possa procedere addirittura penalmente: “Certamente – ha scritto l'autore del video, Matteo Calì – si tratta di un militare con idee di ultradestra che nulla hanno a che vedere con l’Arma, ma si pone un problema quando in una caserma vengono appese alle pareti simboli utilizzati da chi inneggia al razzismo e all’antisemitismo. Soprattutto si vedono da una pubblica via”.

La bandiera

La bandiera in questione, storicamente, risale al Secondo Reich, del quale porta i colori: sfondo bianco, croce greca nera bordata di bianco, tricolore dell'Impero tedesco (nero, bianco e rosso) con croce nordica impressa e aquila prussiana al centro. Un simbolo di guerra, ripreso e utilizzato da numerosi gruppi neonazisti e xenofobi venutisi a creare dopo la caduta del nazionalsocialismo, del quale lo stendardo rappresenta l'antenato e a cui, a ogni modo, si vede spesso affiancato. I colori del Secondo Reich e, con essi, quelli dell'antica Prussia verranno sostituiti nel 1919, quando la Repubblica di Weimar adottò quello che diventerà la bandiera ufficiale dopo la caduta del Terzo Reich e la riunificazione delle Germanie, l'odierno tricolore.