ALFANO SUI MIGRANTI: “FAREMO PIU’ RIMPATRI POSSIBILE”

Dopo il faticoso compromesso sulla distribuzione dei migranti raggiunto dall’Unione europea, il ministro degli Interni Angelino Alfano è tornato a parlare della posizione dell’Italia e degli altri temi legati all’emergenza dettata dagli sbarchi.  “Per la prima volta l’Italia ottiene un risultato a livello europeo che dà l’idea di un primo passo in avanti. Certo, non abbiamo ottenuto tutto quello che avremmo voluto, ma abbiamo ottenuto più di quanto si sia mai ottenuto in Europa in materia di immigrati”, ha detto il ministro intervenendo con un videomessaggio al Festival del Lavoro in corso a Palermo.

Riferendosi ai 24 mila migranti che verranno distribuiti in Europa, Alfano ha detto: “L’accordo Ue ha messo in crisi il regolamento di Dublino e crea 24 mila brecce nel muro di Berlino. E’ un primo passo, non nelle quantità che avremmo voluto, ma c’è l’obbligo di farsi carico rispettando il principio di solidarietà di uno sforzo che l’Italia ha fin qui compiuto”.

Alfano ha parlato anche dei rimpatri: “Un altro aspetto importante in tema di immigrazione è quello dei rimpatri, l’accoglienza dobbiamo garantirla a chi scappa dalla guerra, ma dobbiamo anche rimpatriare chi arriva illegalmente”. “L’opinione pubblica è stanca. ha aggiunto – accogliamo i profughi e facciamo tornare a casa chi non ha diritto di stare in Italia. Rimpatrieremo il più altro numero di persone che possiamo rimpatriare”.

“Abbiamo vissuto una crisi economica più lunga di una guerra mondiale e abbiamo un grave problema di disoccupazione, immaginare che un immigrato tolga lavoro ad un italiano è impensabile, gli italiani non vedranno rubati posti di lavoro dagli immigrati”, ha poi sottolineato Alfano.

Dell’accordo europeo sulla distribuzione dei migranti ha parlato anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando: “L’accordo fatto con l’Unione Europea è un primo passo perché abbiamo dei flussi che caratterizzeranno i prossimi anni e andranno gestiti quindi è un precedente, un primo passo importantissimo perché è la prima volta che l’Europa si fa carico di questo dato, bisogna quindi proseguire e andare avanti in questa direzione”.