La tutela del pianeta e il richiamo ai connessi rischi di catastrofe ecologica, da molti decenni, rappresentano uno dei punti fondamentali del magistero della Chiesa Cattolica. Il primo a citare l’importanza di questo argomento è stato Paolo VI che, nel corso di un discorso tenuto alla Fao nel 1970 ha parlato per la prima volta di ecologia ed ha rimarcato il fatto che, uomo e ambiente, sono inseparabili e condividono uno sviluppo comune. Successivamente, Giovanni Paolo II, nel corso della Giornata mondiale della pace, tenutasi nel gennaio 1990, ci ha ricordato che “la società odierna non troverà soluzione al problema ecologico, se non rivedrà seriamente il suo stile di vita”. Inoltre, l’interesse per la cura del Creato e per l’ecologia, ha trovato vivo accoglimento anche nell’enciclica “Caritas in veritate” di Benedetto XVI, il quale ci ha ricordato che, tutto ciò che è legato “alla cura dell’ambiente, deve tenere in debita considerazione le problematiche energetiche”, intimamente connesse allo sviluppo dei Paesi più poveri e all’aiuto delle persone in difficoltà.
Questi insegnamenti, successivamente, hanno trovato spazio nel pontificato di Papa Francesco il quale, da oltre undici anni, focalizza l’attenzione sulla protezione delle persone più deboli in correlazione alla tutela del nostro pianeta che, con assoluta lungimiranza, ha definito “Casa Comune”. Egli, inoltre, attraverso l’enciclica “Laudato Sì”, ha consegnato alle future generazioni, l’impegno concreto della Chiesa cattolica per il rispetto dell’ambiente nonché per la salvaguardia dell’umanità intera, intesi come un tutt’uno. Alla luce di ciò quindi, il nostro dovere in qualità di cristiani, è quello di dar vita a esempi virtuosi che abbiano al centro le risposte necessarie alle questioni sociali ed ambientali del nostro tempo ricordando che, come ha più volte sottolineato il Santo Padre, “tutto è collegato. Il grido della Terra e il grido dei poveri non possono più attendere”. Un grido lacerato e lacerante che deve cessare: ognuno di noi, definiti “piccole gocce” da Madre Teresa, deve “essere educato ed educare” nel posto in cui è collocato, con comportamenti corretti.
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