Senza morale non c’è politica

Il servo di Dio don Luigi Sturzo, che ha avuto una concezione profondamente morale della vita politica, nell’agosto del 1957 inviò all’Assemblea delle nazioni per il Riarmo morale, che si tenne negli Usa alla presenza di rappresentanti di quarantanove Paesi, un messaggio nel quale concludeva: “Sia il Riarmo Morale Internazionale il trionfo dell’Amore, quell’Amore che Gesù annunziò come fuoco portato dal cielo, che deve accendere tutti i cori degli uomini”.

Don Sturzo, fin dall’inizio del suo ministero sacerdotale, ha puntato sulla riforma morale della politica fondata nell’educazione delle nuove generazioni ai principi cristiani della giustizia e dell’amore. Sturzo affermava l’assolutezza dei valori morali ma insistette anche sulla impoliticità della immoralità politica. Per lui l’economia e la politica, senza morale, sono sempre antieconomiche ed impolitiche. Il fine della politica consiste nel bene comune che per essere a vantaggio di tutti non può prescindere dal bene morale.

Il sacerdote calatino sentì come una sua missione quella di introdurre la carità nella vita pubblica nella convinzione che la carità cristiana non può ridursi solo alla beneficenza ma deve essere l’anima della riforma della moderna società democratica, nelle quale le persone sono chiamate a partecipare responsabilmente alla vita sociale per realizzare il bene comune. La carità cristiana, per Sturzo, non può essere dissociata dalla ricerca della giustizia.

Da queste premesse Sturzo concepirà la politica come dovere morale e atto d’amore. Il riferimento all’impegno politico, caratterizzato dalla responsabilità per l’affermazione dei principi ideali, nasce in don Sturzo da una ispirazione morale e religiosa della politica, contro ogni istanza di pragmatismo e di potere. Egli non mancò di dare anche dei suggerimenti di natura pratica. Tra le virtù dei politici egli citò la franchezza, la sincerità, la fermezza nel sapere dire anche i no, l’umiltà da cui scaturisce il senso del limite, il non attaccamento al denaro e alla fama, la competenza, la progettualità politica, la capacità di programmazione nel discernere i tempi politici, quelli parlamentari, quelli burocratici e quelli tecnici.

Don Luigi Sturzo oggi non ci offre delle ricette pronte all’uso, ma rimanda ad un impegno creativo e responsabile dei cristiani per realizzare una prassi politica animata dalla fede, illuminata dalla speranza, testimoniata con l’amore cristiano, in spirito di servizio e di dialogo con gli uomini del nostro tempo, per realizzare il bene comune che è il bene di tutti e di ciascuno.