Rincari materie prime: gli auspici per il futuro non sono rosei

In questo periodo si sta verificando un incremento dei costi di un po’ tutte le materie prime, non solo di quelle industriali come alluminio, ferro e rame – che hanno una ricaduta importante nei processi di trasformazione – ma anche dei prodotti che servono all’alimentazione nei vari allevamenti come ad esempio carne, soia, mais e via dicendo. Ci sono stati aumenti molto forti per quanto riguarda queste materie prime, le quali servono alla produzione nel nostro paese e, oltre a ciò, si sono verificati degli incrementi molto accentuati, per quanto riguarda i prodotti energetici – come il gas, il petrolio e naturalmente l’energia elettrica – che hanno ricadute molto importanti. A tal proposito, si può dire che, non c’è stato settore in cui non vi siano stati aumenti molto considerevoli.

Tutti avranno delle ricadute estremamente rilevanti in conseguenza di questi aumenti, le famiglie si ritroveranno con le bollette più elevate, i costi dei prodotti alimentari più alti e via dicendo. Le imprese di trasformazione, le quali hanno bisogno di energia, avranno delle ripercussioni importanti e, oltre a ciò, il settore delle costruzioni dovrà subire aumenti delle materie prime quindi, i vari manufatti che vengono realizzati avranno un incremento dei costi molto importante. Tutte le categorie imprenditoriali avranno delle conseguenze di grandi dimensioni. Il settore del commercio che, per tenere aperti negozi e supermercati necessita di energia, avranno delle bollette molto elevate; di conseguenza nessuno si salva da questi aumenti – se non le aziende che producono materie prime – ma, in Italia, sono molto poche.

Innanzitutto, al fine di arginare questi aumenti, è necessario intervenire in termini generali laddove c’è l’Iva molto elevata – ad esempio quella al 22% ma non solo – con l’obiettivo di abbatterla in maniera congiunturale, nel senso di prendere qualche mese di tempo senza gravare su chi ha avuto queste ricadute, togliendo l’Iva o abbattendola in maniera notevole, proprio per non fare il modo che questi incrementi – che attualmente si riversano sui costi delle materie prime e dei servizi – non facciano guadagnare lo Stato, perché lo stesso incrementa le sue entrate quando si verificano questi aumenti, considerato che l’Iva è un meccanismo automatico il quale fa aumentare la pressione fiscale. In special modo, per quando concerne le bollette, bisogna eliminare e portarli, se si vuole alla fiscalità generale, gli oneri generali di sistema, i quali sono delle misure parafiscali che è assolutamente necessario rimuovere dalle bollette.

Gli auspici per il futuro su queste materie non sono molto positivi e ottimistici se non si fanno queste operazioni, in caso contrario c’è il rischio che il tasso di inflazione possa arrivare al 6/7 % ed in questo caso si verificherebbe un’ulteriore ricaduta negativa per quanto riguarda ad esempio i mutui – i quali aumenteranno per le famiglie e non solo – e poi per la capacità e la quantità di investimenti per quanto concerne le imprese e l’amministrazione pubblica.