Quegli “statali” che ci salvano la vita

Resteranno nel cuore e nella mente di tutti gli italiani le immagini dei bambini estratti dalle macerie dell’Hotel Rigopiano devastato dalla slavina di mercoledì. E’ la testimonianza di un paese che non si arrende alle calamità naturali, ai disastri ambientali spesso provocati anche dall’incuria dell’uomo o da una cattiva gestione pubblica del nostro territorio.

Ma è, soprattutto, la prova dell’impegno straordinario dei Vigili del fuoco, del personale della protezione civile, della sanità pubblica e degli enti locali che ogni giorno fanno il loro dovere con grande senso di responsabilità. Quei Vigili del fuoco arrivati da tutta Italia nonostante le condizioni metereologiche proibitive, infaticabili, che continuano in queste ore a scavare a mani nude, sfidando il freddo pungente, il ghiaccio, la neve per salvare più vite possibile, sono un esempio di impegno professionale e di serietà per tutto il Paese.

Non si ritengono eroi, né tantomeno vogliono essere definiti come “angeli”, anche se lo meriterebbero certamente. Sono solo dei dipendenti pubblici, a 1400 euro al mese, professionisti che svolgono il proprio compito sapendo di rischiare e non poco nel soccorrere gli altri. Dire loro “grazie” è davvero poco in queste circostanze.

Non basta. Da più di sette anni, queste lavoratrici e lavoratori sono senza contratto, insieme a milioni di dipendenti dei comparti pubblici, dove da anni non si fanno più concorsi, turn over, assunzioni di giovani. Eppure nei talk show, sulle pagine dei grandi giornali si parla troppo poco di questi aspetti, preferendo fare processi mediatici sui casi (per fortuna sporadici) dei fannulloni o degli assenteisti che andrebbero solo licenziati perché danneggiano il lavoro dei loro colleghi onesti, come la Cisl ha sempre detto con grande chiarezza nei mesi scorsi.

Abbiamo firmato ai primi di dicembre dello scorso anno un’intesa importante con il precedente Governo che aprirà, speriamo, la strada ad una trasformazione del lavoro pubblico nel segno dell’innovazione, dell’efficienza e della partecipazione dei lavoratori ai processi di cambiamento della pubblica amministrazione. Il Governo Gentiloni deve rispettare quell’accordo quadro aprendo nei prossimi giorni il tavolo di confronto per il rinnovo dei contratti pubblici e l’attuazione delle nuove norme, utilizzando la contrattazione e non le leggi calate dall’alto per ottenere più produttività nella macchina dello Stato.

Così come ci batteremo perché si possano superare le disparità economiche che esistono oggi anche trai i vari corpi della sicurezza pubblica, assicurando in particolare ai Vigili del fuoco tangibili benefici economici, insieme al rinnovo dei mezzi e delle tecnologie. Finita la fase acuta dei soccorsi, quando si spegneranno ancora una volta i riflettori, non dimentichiamo questi lavoratori che rischiano la vita ogni giorno.

Ascoltare i loro problemi sarebbe un segnale di serietà e di coerenza rispetto ai tanti, mai troppi, apprezzamenti pubblici di queste giornate e troverebbe il plauso, ne siamo sicuri, dell’intera popolazione italiana. Questi uomini e queste donne, questi straordinari servitori dello Stato, c’erano ieri, ci sono oggi, ci saranno domani. Sempre al servizio del nostro Paese.