I quattro motivi della vita interna della Santissima Trinità

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Era decisivamente da solo. Era la sua scelta, nonostante dicesse tante belle cose sull’amore, amicizia ecc. In realtà tutto girava attorno ai suoi interessi e ai suoi profitti. Sì, si relazionava con altre persone – aveva tante conoscenze, e spesso ne parlava. Ma tutte erano solo d’interesse. Si può dire che, col pretesto della conoscenza o amicizia sfruttava le persone. Iniziava e sviluppava il rapporto se poteva cogliere il potenziale di qualche profitto. Prima faceva una sorta di sondaggio, per verificare la prospettiva, poi cercava di assicurare concreti profitti. Se scopriva la mancanza della prospettiva di guadagno, lasciava la persona, spolpandola prima di qualsiasi dignità. Era in questo pragmatico ma, umanamente dicendo, crudele.

Si può notare che nel mondo di oggi le persone di questo tipo sono sempre più numerose. Perciò i nostri rapporti diventano sempre  più disastrosi – partendo dalle relazioni nel posto di lavoro, attraverso le amicizie fino ai rapporti di coppia. Ormai quasi non esiste una relazione tra due persone, ma due individui che combattono tra di loro, nel caso migliore trovando una strada comune per guadagnare qualcosa insieme – ma anche qui se il guadagno finisce, muore anche il rapporto. Così stare con gli altri diventa una funzione del possedere. Chi non può offrirti niente per aumentare il nostro possedere, non vale per niente – proprio non esiste.

Per questo abbiamo il bisogno sempre più grande della contemplazione della Santissima Trinità. Dobbiamo continuamente guardare ed imparare che cosa significa e come funziona. È l’unica strada per capire l’equilibrio essenziale e delicato tra un individuo e le sue relazioni con gli altri. Guardiamo solo il brano del Vangelo di oggi: quanto le relazioni delineate in esso sono diverse dalla realtà dipinta sopra!

Guardiamo prima la comunicazione: Gesù non vuole sovraccaricare i discepoli. Prende in considerazione le loro capacità ma anche le necessità della loro omissione comune. Perciò attiva l’altra Persona – lo Spirito. Questi aiuterà a capire tutto nel tempo giusto. Ecco una sinergia che fa le relazioni efficaci e dignitose, che serve agli altri per capire e conoscere meglio le cose. La seconda cosa: l’attenzione di non concentrarsi sulle proprie cose, ma trasmettere ciò  che è necessario, fare da mediatore tra gli altri. Un servizio di umiltà. La terza cosa: apprezzamento e valorizzazione degli altri. Lo spirito glorifica il Figlio ed aiuta a trasmettere il messaggio del Figlio. E, finalmente: la comunione del possesso. Nessuno protegge le proprie cose, ma condivide e si impegna per comunicarle e, più concretamente, per condividerle con gli altri. È il coinvolgimento nel servizio agli interessi comuni.

Sono solo quattro motivi della vita interna della Santissima Trinità – tutta svolta nel dinamismo insondabile dell’amore sia interno, sia esterno. Più contempliamo questo mistero ineffabile, più possiamo scoprire i nuovi orizzonti per la nostra vita personale che, come ci insegna il Mistero Trinitario, può crescere pienamente solo nei rapporti veri, profondi che stimolano la crescita degli altri.