Proprietari dei figli

Il mondo dell’infanzia coincide con il mondo della famiglia. Il bambino vive un periodo beato, perché la sua sicurezza la prende tutta dai genitori. I bisogni primordiali di ogni essere che viene al mondo sono: il primo bisogno è quello della sicurezza, l’altro è il bisogno di essere accolti. Quando viene soddisfatto quello di essere accolto, allora praticamente si ha la risposta anche al bisogno di sicurezza. Quando questi non vengono soddisfatti nell’infanzia, si hanno delle destrutturazioni della personalità le cui conseguenze si porteranno per sempre. E’ un delitto quindi far rimanere una bambino senza padre e senza madre.

Don Benzi diceva: “Lo ripeterò finché avrò fiato, anche se mi condanneranno, mi prenderanno in giro, lo urlerò da tutte le parti: è un delitto lasciare un bambino senza un padre e senza una madre. Questa è una delle più grandi cole della società”.

Ecco perché proprio don Benzi si è impegnato tutta la vita con forza per promuovere l’affidamento, per dare una famiglia a ogni bambino abbandonato o allontanato dal nucleo di origine, perché il cuore di ogni bimbo possa essere scaldato dal cuore di una madre e di un padre che lo rigenera nell’amore.

Ogni figlio è una parola irripetibile di Dio, con un destino, un compito, una missione originale. Il genitore esiste per favorire quel miracolo che è ogni figlio; su di lui non deve avere mire proprie, scopi personali; non se ne può servire; deve solo guidare questi figli, aiutandolia scoprire il disegno di Dio su ognuno di loro.

I genitori – diceva don Benzi – esistono per stimolare, sostenere, favorire la crescita dei loro figli in quel disegno. I figli hanno raggiunto la maturità quando destinano la loro vita secondo intelligenza, amore e verità. I genitori hanno adempiuto al loro compito quando hanno portato i figli a non avere più bisogno di loro, perché li hanno maturati al punto da saper rigettare il male e scegliere il bene. I genitori non sono proprietà di chi li ha generati, ma sono semplici affidatari.