La proprietà privata è arrivata alle stelle

Di chi è il cielo? Di chi sono le stelle? La privatizzazione del cielo è un argomento non ancora molto trattato ma che sta già cominciando a sollevare un bel po’ di polemiche.
Moltissime persone hanno cominciato a segnalare, in svariate parti del mondo, oggetti non identificati volare sopra le nostre teste di notte. Si è poi capito che quei corpi luminosi, che correvano veloci e soprattutto allineati in una traiettoria ben definita, non erano altro che satelliti. Una quarantina circa, giusto per specificare meglio, costruiti dalla compagnia SpaceX , di proprietà di Elon Musk, di cui abbiamo già parlato.

Il progetto, che consiste nell’invio in orbita terrestre di circa 12.000 “microsatelliti” per dare connettività ad Internet in banda larga su tutto il territorio terrestre, è entrato in fase operativa nel 2018, con l’invio dei primi satelliti. I lanci avvengono a Cape Canaveral, in Florida, il minor: la base di lancio della NASA dalla quale sono partite le missioni spaziali più importanti. Qui, Elon Musk ha affittato una delle piattaforme di lancio, precisamente quella dalla quale furono lanciate le missioni Apollo. Per la messa in orbita di questi satelliti viene utilizzato un “vettore” che si chiama Falcon 9. La caratteristica più innovativa in assoluto nel campo spaziale è la sua riutilizzabilità: questo razzo ha la capacità, in completa autonomia, di rientrare in atmosfera per caduta libera, dopo aver lanciato il suo “carico, muovendosi e stabilizzandosi grazie a 4 alette retrattili in titanio, riaccendendo i motori per frenare la sua caduta e atterrare in piedi, grazie a 3 piedi retrattili che si estendono pochi metri prima dell’atterraggio, o su una piattaforma galleggiante, predisposta su una nave che staziona nell’Oceano Atlantico, oppure su una piazzola di atterraggio a Cape Canaveral.

È proprio questo il punto forza del progetto Starlink: ad oggi ogni altro razzo si può utilizzare per un solo lancio, in quanto si distrugge nel suo ritorno sulla Terra, generando costi proibitivi. Utilizzando più e più volte il Falcon 9 per lanciare i satelliti sarà possibile diminuire drasticamente i costi, con un successo, al momento, pari al 98%. Proprio dal nome del progetto si evince che lo scopo è quello di creare una “nuova costellazione artificiale” sopra le nostre teste. Ma Musk non è il solo! Un’altra azienda privata, la OneWeb, sta sviluppando un progetto simile con più di 600 satelliti e anche Amazon e Facebook (ma non solo) stanno portando avanti numerosi studi nel settore.

Un allarme, però, è stato lanciato dagli astronomi: rischieremo di non vedere più le costellazioni naturali, che già ora sono parzialmente oscurate a causa dei riflessi prodotti dai pannelli solari di quelle artificiali. Già dai primi lanci, e dalla messa in orbita dei primi 60 saltelli, gli scienziati hanno notato come le foto scattate dagli osservatori spaziali fossero molto più “sbiadite”, rendendo già impossibile lo studio di altri corpi celesti. Sembrerebbe che in ogni parte del mondo, in ogni istante, sia possibile riconoscere fino a una ventina di punti luminosi muoversi contemporaneamente: satelliti, appunto.

Proprio per questo, numerosi esponenti del mondo scientifico avrebbero chiesto uno stop immediato al progetto Starlink ed a tutti gli altri studi in corso, facendo notare che, oltre al danno “naturale”, ci sarebbe un rischio elevato di collisione fra satelliti, con la produzione di una miriade di detriti, che potrebbero rendere impossibile qualsiasi altra missione spaziale e il funzionamento delle comunicazioni satellitari già esistenti. (A tal proposito vi consiglio qualche lettura sul Web cercando la “sindrome di Kessler”.) Saranno, quindi, necessarie nuove normative? Bisognerà regolamentare la quantità di corpi artificiali in atmosfera? Tutte domande che sicuramente avranno risposta nel breve periodo. Quindi, al momento, di chi è il cielo? Nostro o di Elon e tutti gli altri suoi amici visionari?

“Qualcuno che la sa lunga
Mi spieghi questo mistero
Il cielo è di tutti gli occhi
Di ogni occhio il cielo intero
È mio quando lo guardo
Del vecchio, del bambino
Del re, dell’ortolano
Del poeta, dello spazzino
Non c’è povero tanto povero che non ne sia padrone
Il coniglio spaurito
Ne ha quanto il leone
Eh, eh
Il cielo è di tutti gli occhi
Ed ogni occhio se vuole
Si prende la luna intera
Le stelle, comete e il sole
Ogni occhio
Si prende ogni cosa e
Non manca mai niente
Chi guarda il cielo per ultimo
Non lo trova meno splendente
Spiegatevi voi, dunque
In prosa od in versetti
Perché il cielo é uno solo
E la terra è tutta a pezzetti
Eh, eh
Spiegatevi voi, dunque
In prosa od in versetti
Perché il cielo é uno solo
E la terra è tutta a pezzetti
Eh, eh”

Il cielo è di tutti – Gianni Rodari