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Perché il fumo passivo fa ingrassare

È risaputo che fumare fa male, nuoce gravemente alla salute. I benefici ottenuti da ex fumatori sono molteplici; infatti, dopo poco tempo dall’astensione, la pressione e il ritmo cardiaco tornano ai valori normali, i polmoni lavorano meglio, i sensi del gusto e del tatto si affinano. Migliorano anche la circolazione sanguigna e la capacità polmonare. Cala il rischio d’infezioni respiratorie e d’ictus. Dimezza l’incidenza d’infarto. Anche il rischio di carcinoma polmonare cala. Diminuisce il pericolo di cancro all’esofago, al cavo orale e alla vescica.

Il rischio di malattie cardiache coronariche dopo 15 anni dall’ultima sigaretta è lo stesso di un non fumatore. È necessario sottolineare che il fumo passivo può innescare lo sviluppo di gran parte delle malattie cui è soggetto il fumatore attivo. Anche chi non fuma ma respira fumo va incontro a rischi gravi per la salute, ecco perché nei locali pubblici è obbligatorio la presenza di spazi adibiti per i fumatori.

Uno studio pubblicato sull’American Journal Of Physiology Endocrinology And Metabolism spiega una strana ma concreta correlazione tra fumo passivo e aumento di peso. L’esposizione al fumo di sigaretta secondo lo studio aumenta la biosintesi polmonare di alcune molecole lipidiche (le ceramidi) che alterano alcune funzioni metaboliche. Elevati livelli di ceramidi, nel muscolo scheletrico dei topi esposti al fumo passivo, altera i mitocondri delle cellule e conseguentemente provoca disordini metabolici. L’impiego di modelli cellulari e animali, ha consentito di studiare l’effetto del fumo di sigaretta sulsegnale dell’insulina delle cellule muscolari e sulla respirazione mitocondriale.

Gli studiosi hanno visto che iniettando una sostanza che inibisce le ceramidi, i topi non aumentavano di peso né sviluppavano un disordine metabolico. Questa sostanza inibitoria non è stata però utile a prevenire l’insulino resistenza nei roditori che, oltre ad essere esposti al fumo passivo, erano alimentati con una dieta ricca di zuccheri e di grassi. Chi subisce il fumo passivo, dunque ha un maggiore rischio di problemi cardiovascolari e metabolici.

In particolare, secondo lo studio americano, il fumo di sigaretta aumenterebbe il rischio di sviluppare resistenza insulinica, cioè abbasserebbe la sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina, e quindi predisporrebbe all’insorgenza del diabete. L’insulina è un ormone essenziale prodotto da alcune cellule specializzate del pancreas quando le concentrazioni ematiche di glucosio aumentano. L’ insulino-resistenza si presenta quando le cellule non assorbono il glucosio quindi esse mostrano una bassa sensibilità all’azione dell’insulina, che nel tempo può provocare il diabete mellito di tipo 2. Quando tale condizione si presenta viene rilasciato nell’organismo insulina in dosi elevate, producendo un effetto biologico nettamente inferiore a quanto previsto e che al tempo stesso crea disordini importanti: l’insulina aumenta il deposito di grasso, aumenta la sintesi di ormoni androgeni che possono causare disordini ovarici e irsutismo, steatosi epatica, ipertensione da ritenzione di sodio.

Nella fase conclamata l’insulino resistenza causa:

Aumento dell’idrolisi e dei trigliceridi nel tessuto adiposo a di acidi grassi nel plasma.
Diminuzione del glucosio a livello muscolare con la conseguente diminuzione di depositi di glicogeno.
Maggiore sintesi epatica dovuta all’aumento della concentrazione degli acidi grassi nel sangue e del venir meno dei processi che la inibiscono, con la conseguenza di innalzamento dei livelli di glicemia a digiuno.
Incapacità da parte delle beta-cellula di attivare tutti i meccanismi molecolari che servono al suo corretto funzionamento ed alla sua sopravvivenza. Tale funzionalità ormai diminuita da parte delle cellule del pancreas, sono i maggiori responsabili del diabete mellito di tipo 2.
Mangiare correttamente in maniera sana ed equilibrata, praticare un’attività fisica regolare e naturalmente evitare di assorbire passivamente fumo di sigaretta possono essere validi alleati per fronteggiare la progressione dell’ insulino resistenza a diabete.

“Ceramides mediate cigarette smoke-induced metabolic disruption in mice”. Thatcher Mo et al. American Journal Of Physiology Endocrinology And Metabolism- novembre 2014

“Insulino resistenza, quando le cellule non assorbono il glucosio” – Inran

http://www.inran.it

Giuseppina Orefice

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