Intervento

Perché celebriamo il compleanno di don Oreste Benzi

Il 7 settembre di ogni anno la Comunità Papa Giovanni XXIII si riunisce per celebrare il “don compleanno”, ossia l’anniversario di nascita del fondatore della nostra associazione, il Servo di Dio don Oreste Benzi. I bambini e i giovanissimi, ma tutti noi, abbiamo sempre festeggiato il compleanno di don Oreste, anche andandolo a trovare sulla sua tomba. Noi lo vediamo come un nonno, c’è una grande relazione di affetto che parte proprio dai più piccoli. Quest’anno è particolarmente significativo perché iniziamo a celebrare il centenario della sua nascita che sarà nel 2025. Questo ci caratterizza nel nostro essere famiglia: don Oreste è stato un nonno, un padre e un fratello.

Lui ci ha insegnato che nessuno può vivere senza una famiglia, tutti ne hanno bisogno; ci ha fatto capire che nessuno è così povero da non aver un qualcosa da dare, nessuno è così ricco tanto da non aver bisogno di ricevere qualcosa; il luogo della condivisione è la famiglia. Questi sono solo alcuni degli insegnamenti che lui ci ha tramandato. Dire che la famiglia ha questa importanza è un messaggio che don Oreste griderebbe forte ancora oggi.

Proprio dalla sua intuizione e dalla voglia di combattere e rimuovere le ingiustizie, sono nate diverse realtà dell’Apg23, come le case famiglia. Un sacerdote che è stato capace di indicarci Gesù che è intervenuto nella vita delle persone chiamandole. Don Oreste è stato capace di farci vedere la via da seguire, di mostrarci Gesù come punto di riferimento fisso, come il faro che segna la via di ritorno delle navi in porto. Lui pregava tantissimo ed era molto devoto a Maria, la nostra mamma da pregare per arrivare a Gesù. Credo che oggi, don Oreste ci esorterebbe ad essere santi: per lui significava essere gioiosi, luminosi. Lui ci ha sempre detto che Maria è la via breve per arrivare a Gesù.

Nell’omelia pronunciata durante la Santa Messa allo stadio di Giacarta, Papa Francesco ha detto ai presenti: “Osate sempre il sogno della fraternità“. Un messaggio molto bello quello che lancia il Pontefice, che ci ripete di essere costruttori di speranza. Inoltre, a questo popolo ha detto “non perdete il sorriso”. Anche don Oreste era così, sempre sorridente, come Madre Teresa. La luce che splendeva nei loro occhi e il sorriso che illuminava il loro volto è testimonianza del forte legame con Gesù.

Matteo Fadda

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