L’Avversario di Dio

ramondaIl tempo quaresimale è tempo di grazia e di lotta, è cammino verso la Pasqua, il passaggio alla vita piena, eterna, vera. In questo itinerario vi è un accusatore, un calunniatore – chiamato diavolo, satana o anche avversario – che contrasta l’opera di Dio nel mondo, inducendo gli uomini alla colpa. Dice il Vangelo di Giovanni: «Egli è omicida fin dal principio e non sta saldo nella verità, perché in lui non c’è verità» ( Gv 8,44 ). E sempre Giovanni, nella sua prima lettera, scrive che «chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore… In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, né lo è chi non ama il suo fratello». San Paolo invita i cristiani a «rivestire l’armatura di Dio per potere resistere alle insidie del diavolo» ( Ef 6, 11 ) e san Pietro avverte: «Siate temperanti, vigilate, il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede» (1 Pt 5,8-9). Il libro dell’Apocalisse recita: «Il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui tutti i suoi angeli» ( Ap 12, 9 ). Anche papa Francesco ha più volte ribadito che il diavolo esiste e noi dobbiamo combattere contro di lui.

Una parabola di Gesù molto eloquente spiega però che nei nostri confronti il diavolo con le sue seduzioni è il forte, ma non può nulla contro il più forte, il Cristo, l’Unigenito Figlio di Dio Salvatore del mondo. Se siamo uniti a Cristo non dobbiamo temere nulla. Questo tempo allora è un invito a rimanere in Lui , nel Signore amante della vita, del bene, per portare frutto, per fare sì che i talenti di ognuno vengano messi a servizio del bene comune, del “noi”. Camminando con la Chiesa, popolo santo di Dio che sa stare nelle vicende della storia con lo sguardo rivolto all’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo. Vivendo la preghiera personale e comunitaria, con la grazia dei sacramenti vissuti col cuore e con assiduità, soprattutto l’Eucarestia e Riconciliazione. Vivendo nella sobrietà, con semplicità, per gioire di quello che abbiamo, con fedeltà e responsabilità negli impegni quotidiani, feriali, dove il bene dobbiamo farlo bene, condividendo con i più poveri, sempre aperti alla dimensione missionaria in cui lo Spirito Santo è il protagonista nel farci portare gli uni i pesi degli altri. La Madonna, che ha saputo tenere sotto i suoi piedi il serpente antico, ci custodisca nella gioia di essere uomini e donne fatti nuovi, resi capaci di amare.

«ll diavolo è il forte, ma non può nulla contro il più forte» (cit.)