La terapia di Gesù

Oggi circa cento ragazzi che sono stati vittime di varie dipendenze celebrano la conclusione del loro percorso terapeutico. È la Festa del Riconoscimento, voluta da don Oreste Benzi, che infatti si svolge nella parrocchia della Resurrezione, a Rimini, dove il nostro fondatore è stato parroco per anni.

Non è un caso che, come da tradizione, celebriamo questa festa nel giorno in cui la Chiesa ricorda Santo Stefano. Il significato che vogliamo attribuire a questa data è che ogni vita ha valore, anche quella che ha attraversato prove e sofferenze. Ma anche vogliamo annunciare che ogni vita può essere redenta, salvata, diventando una testimonianza per altri su come l’incontro con Cristo può trasformarci e cambiare radicalmente il nostro percorso.

Ci teniamo che ogni anno sia presente un’autorità ecclesiastica a festeggiare con noi e, soprattutto, con questi ragazzi. Quest’anno è presente l’arcivescovo di Bologna, mons. Matteo Zuppi, un amico della Comunità Papa Giovanni XXIII. Siamo felici della sua presenza.

Così come siamo felici della presenza delle famiglie dei ragazzi che concludono il percorso. È importante che siano presenti i loro genitori, le loro mogli, i loro figli: sono il motivo di gioia per questi ragazzi, la porta d’accesso verso un futuro di speranza.

Già ora si respira un clima di festa all’interno della Comunità, intorno a questi ragazzi. Ma insieme al giubilo, si percepisce forte anche il senso di responsabilità. Tornare in famiglia, al lavoro, tornare a camminare con i propri piedi è un impegno che investe chi è uscito dal percorso terapeutico.

Ed è significativo che ciò avvenga, perché dimostra che quando il percorso è fondato sulla terapia della realtà di Cristo, è un cammino che risana, guarisce, che può mettersi al servizio del bene comune, delle comunità dove loro torneranno.

Comunità che si trovano in Italia e non solo. Oggi ci sono ragazzi provenienti da Paesi in cui l’Apg23 svolge missioni: la Bolivia, il Cile, il Brasile. Del resto l’opera salvifica di Cristo non conosce confini.